“Puntiamo a firmare il ‘Patto di Roma’, per vaccinare gli abitanti del mondo intero“. Lo afferma in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Roberto Speranza, a margine della partenza del G20 dei ministri della Salute in Campidoglio. E arriva un punto su ciò che potrebbe avvenire con il vaccino nei mesi che verranno.
“I Paesi più ricchi e forti si fanno carico di costruire una campagna di vaccinazione estesa a tutte le nazioni. Nessuno si salva da solo, e il vaccino è l’arma che abbiamo“, ha voluto spiegare Speranza. Che proprio a questa arma lega il definitivo superamento dell’emergenza sanitaria. “Fauci ha detto nel 2023. Ma dipenderà dalla nostra capacità di vaccinare tutto il mondo“, ha aggiunto.
E Speranza ha anche voluto elogiare il presidente del Consiglio. Un Mario Draghi che sull’obbligo della somministrazione del vaccino ha prodotto un’importante accelerazione in questi giorni. “Ho molto apprezzato la forza e il rigore con cui ha scelto di puntare tutte le nostre fiches sulla campagna vaccinale“, ha affermato il ministro della Salute. Che ha invece negato che questo tema possa incidere sulla tenuta del governo: “Non esiste proprio. Occupiamoci di cose serie“.
E l’obbligo del vaccino potrebbe essere questione di tempo. “Si valuterà col passare delle settimane“, ha preannunciato Speranza. Secondo cui non sarà nemmeno necessario attendere l’Europa: “Il passaggio dell’Ema renderebbe tutto più facile. Ma i vaccini sono già sicuri, e quindi si può fare anche senza, come è stato per il personale sanitario. Un governo ha sempre un margine di scelta“.
“Il virus esiste ancora, è forte e circola. O rafforziamo ancora la campagna vaccinale, o siamo costretti a immaginare che a un certo punto bisognerà usare le misure del passato“, ha quindi spiegato Speranza. Che ritiene dunque la misura necessaria per evitare un nuovo autunno da incubo: “In pandemia la coperta rischia di essere corta. L’obbligo non è una scelta già determinata e certa, ma uno strumento che abbiamo e se necessario andrà attuato senza paura. E il vaccino è lo strumento per evitare nuove misure restrittive“.
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