Berlusconi non si limitò a criticare il presidente ucraino ma propose anche un piano per la ricostruzione dell’Ucraina, evocando il Piano Marshall
Negli ultimi giorni hanno fatto parecchio discutere le parole che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rivolto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definito dal tycoon come “un dittatore non eletto e un comico di modesto successo”. L’inquilino della Casa Bianca ha anche lasciato intendere che l’inizio della guerra tra la Russia e l’Ucraina sarebbe proprio colpa di Zelensky, Queste dichiarazioni ricordano quelle pronunciate da Silvio Berlusconi il 12 febbraio 2023, pochi mesi prima della sua morte.
Il video di Berlusconi, girato a Milano, fece il giro dei social media e dei gruppi di discussione politica. In quell’occasione, il Cavaliere fu interpellato riguardo all’incontro tra il premier Giorgia Meloni e Zelensky al Consiglio europeo straordinario. Con la sua consueta verve, Berlusconi disse: “Io se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato a parlare con Zelensky, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili”. Queste parole, pronunciate con un tono di disapprovazione, suggerirono una visione alternativa rispetto a quella predominante in Occidente, che ha sempre visto l’Ucraina come vittima dell’aggressione russa.
Ciò che colpì delle dichiarazioni di Berlusconi fu la scelta di ribaltare la narrazione tradizionale, mettendo in discussione il ruolo di Zelensky nel conflitto. Infatti, il leader di Forza Italia fece ricadere la responsabilità della guerra su Zelensky stesso, affermando: “Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.
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Questa visione, che attribuisce a Kiev una parte di responsabilità per il conflitto, suscitò reazioni contrastanti, non solo tra i politici, ma anche tra gli esperti di geopolitica.
Le parole di Berlusconi risuonano in un periodo in cui Donald Trump ha riacceso il dibattito sulla gestione della crisi ucraina. Le sue recenti affermazioni criticano l’impegno militare statunitense in Ucraina e suggeriscono un approccio più conciliatorio verso Mosca. Entrambi i leader sembrano inclinati a mettere in discussione il sostegno incondizionato all’Ucraina, sostenendo che un cambiamento di strategia sia necessario per porre fine al conflitto.
Berlusconi non si limitò a criticare Zelensky, ma propose anche un piano per la ricostruzione dell’Ucraina, evocando il Piano Marshall. Suggerì che il presidente degli Stati Uniti, all’epoca Joe Biden, avrebbe dovuto prendere Zelensky e dirgli “è a tua disposizione, dopo la fine della guerra, un Piano Marshall per ricostruire l’Ucraina da 9mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’”. Secondo l’ex presidente del Consiglio, solo un approccio simile si sarebbe rivelato efficace per convincere Zelensky ad accettare di arrivare a un cessate il fuoco.
Il video di Berlusconi è tornato alla ribalta dopo due anni a causa delle recenti dichiarazioni di Trump. La posizione del presidente degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina è pressoché identica a quella sostenuta da Berlusconi nel 2023, il che rende ancora più accentuate le somiglianze tra i due leader, già emerse con prepotenza nel corso degli ultimi anni.
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