Ucraina, Draghi: “Potremmo essere lasciati da soli a garantirne la sicurezza”

Le dichiarazioni dell’ex premier Draghi sono arrivate durante il suo intervento alla European Parliamentary Week a Bruxelles

Durante la European Parliamentary Week a Bruxelles, l’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha lanciato un allarme riguardo alla futura sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa. Secondo Draghi, le recenti dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti indicano una possibile solitudine dell’Europa nella garanzia della sicurezza in queste aree critiche. “Se ciò che è stato detto negli Stati Uniti rappresenta un’indicazione del nostro avvenire, ci dobbiamo preparare a rimanere in gran parte soli nel garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa”, ha affermato con preoccupazione.

Draghi sull’Ue: “È sempre più chiaro che dobbiamo agire come se fossimo un unico Stato”

Draghi ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata e unitaria da parte dei paesi europei. “È sempre più chiaro che dobbiamo agire come se fossimo un unico Stato”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di una risposta unificata alle sfide geopolitiche odierne. Questo implica un livello di coordinamento che non ha precedenti tra vari attori, inclusi i governi e i parlamenti nazionali, nonché la Commissione e il Parlamento Europeo. La complessità della situazione attuale richiede una risposta che vada oltre le politiche tradizionali e che integri vari settori, come ricerca, industria, commercio e finanza.

Il tempo è un fattore cruciale

L’ex presidente della BCE ha avvertito che la risposta europea deve essere rapida, poiché il tempo non gioca a favore del Vecchio Continente. Con un’economia stagnante, mentre gran parte del resto del mondo continua a crescere, Draghi ha insistito sulla necessità di un intervento immediato e sostanziale.

“La risposta deve essere commisurata alla portata delle sfide che affrontiamo e deve concentrarsi sui settori che guideranno la futura crescita. Velocità, scala e intensità saranno essenziali”, ha sottolineato.

L’importanza dell’intelligenza artificiale

Un altro tema cruciale affrontato da Draghi è l’urgenza di investire nell’intelligenza artificiale (IA). Ha rimarcato che ogni giorno di ritardo accumulato dall’Europa in questo settore rappresenta un ulteriore distacco dalla frontiera dell’innovazione globale. “Il ritmo dei progressi nell’ambito dell’intelligenza artificiale ha subito una rapida accelerazione”, ha dichiarato. Draghi ha evidenziato che i modelli più avanzati hanno raggiunto livelli di accuratezza sorprendenti, superando anche gli esperti umani in vari test di ragionamento scientifico.

Tuttavia, ha anche notato che la maggior parte di questi progressi avviene al di fuori dell’Europa, con gli Stati Uniti e la Cina che dominano il panorama dell’IA. “Ogni giorno che ritardiamo, ci allontaniamo dalla frontiera tecnologica, ma i costi in calo ci offrono un’opportunità per recuperare terreno”, ha affermato.

In sintesi, Draghi ha messo in evidenza diversi aspetti fondamentali per il futuro dell’Europa, tra cui:

  • La necessità di un’azione unita per garantire la sicurezza;
  • L’urgenza di rispondere rapidamente alle sfide economiche e geopolitiche;
  • L’importanza di investire nell’intelligenza artificiale per rimanere competitivi a livello globale.

Affrontare queste questioni sarà cruciale per il futuro dell’Unione Europea e per garantire una crescita sostenibile e innovativa.

Le dichiarazioni di Draghi sull’energia

Parlando dell’energia, Draghi ha dichiarato che “i prezzi del gas naturale rimangono altamente volatili, in aumento di circa il 40% da settembre, e i margini sulle importazioni di Gnl dagli Stati Uniti sono aumentati in modo significativo dall’anno scorso. Anche i prezzi dell’energia sono generalmente aumentati in tutti i paesi e sono ancora 2-3 volte più alti di quelli negli Stati Uniti. E abbiamo visto il tipo di tensioni interne che potrebbero sorgere se non agiamo con urgenza per affrontare le sfide create dalla transizione energetica”. Secondo l’ex premier è necessario abbassare i prezzi dell’energia. “Ciò è diventato imperativo non solo per le industrie tradizionali, ma anche per le tecnologie avanzate. Si stima che il consumo di energia dei data-center in Europa più che triplicherà entro la fine del decennio. Ma è anche sempre più chiaro che la decarbonizzazione stessa può essere sostenibile solo se i suoi benefici vengono anticipati”, ha sottolineato.

Potrebbe interessarti anche questo articolo: Ucraina, a Riad è iniziato il vertice tra Usa e Russia

Change privacy settings
×