Oggi, mercoledì 26 aprile 2023, si svolge a Roma la conferenza bilaterale tra l’Italia e l’Ucraina, finalizzata ad aiutare il Paese martoriato dalla guerra a rimettersi in piedi. L’appuntamento coinvolge circa mille aziende, sia italiana che ucraina, oltre a numerose associazioni di categoria, chiamate a confrontarsi su vari temi.
“I tavoli di oggi sono concentrati sulle infrastrutture pesantemente danneggiate dalla guerra in Ucraina: l’aerospazio, i servizi digitali, l’agrifood, tutti i settori della vita civile e industriale del Paese“, spiega Lorenzo Angeloni, ambasciatore e direttore generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina. “Non dobbiamo immaginare la ricostruzione dell’Ucraina come qualcosa che avverrà in futuro, perché le banche per lo sviluppo che sono presenti oggi ci dicono che la possibilità di avvalerci dei loro fondi è già aperta, quindi è importante che le aziende abbiano la percezione che questa è una cosa che si fa subito, adesso. Oggi qui è stato creato un palcoscenico delle nostre aziende di fronte alle autorità ucraine. Questa è una grande opportunità: abbiamo la risposta di 600 aziende italiane pronte a entrare nella partita“.
Matteo Zoppas, il presidente dell’Agenzia Ice, spiega che “le aziende italiana si mettono al servizio dell’Ucraina nell’aiutarla nella ricostruzione. È un’opportunità molto importante per gli investimenti che verranno fatti e l’Ice farà da ponte, anche tramite l’ufficio che abbiamo in Ucraina, tra le aziende italiane che cercano di fare business nel Paese e chi ha bisogno di risorse per essere aiutato. Dobbiamo stare al fianco delle nostre aziende e far loro da contatto e da collante con le realtà ucraine. Aiuteremo anche l’organizzazione di almeno sei fiere nei vari settori di eccellenza italiana, il food, il mobile e la costruzione, e utilizzeremo una piattaforma di business matching per poter mettere anche virtualmente in contatto le aziende“. Zoppas ha anche annunciato la firma di un accordo di collaborazione dell’Ice con l’omologa ucraina.
Secondo il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, la Penisola può fare molto per aiutare l’Ucraina in ogni settore. “L’Italia ha un profilo e una competenza con il suo mondo dell’industria pubblica e privata che può guardare a 360 gradi. Siamo da sempre leader nelle infrastrutture e negli impianti energetici. Siamo leader nella capacità di resilienza green che l’Europa ha scelto nella sua idea di ricostruzione complessiva del sistema industriale europeo. Siamo certamente capaci di intervenire su tutti i settori di cui avrà bisogno l’Ucraina“. Cirielli ribadisce anche “la necessità di continuare nel sostegno economico, sociale e militare all’Ucraina per vincere la guerra, costringendo la Russia a una pace giusta che non mortifichi nessuno, ma che salvaguardi l’aggredito“.
Carlo Monticelli, presidente della Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (Ceb), sottolinea la necessità di “sostenere l’Ucraina con investimenti nel settore sociale. La nostra banca è l’unica istituzione finanziaria internazionale che opera esclusivamente nel settore sociale, per gli ospedali, le scuole, le microimprese, la protezione dai disastri naturali, in generale per aiutare la parte più debole della popolazione“, ricorda. E nel caso specifico dell’Ucraina, la Ceb ha “sostenuto la popolazione dopo l’orribile invasione russa ed i governi dei Paesi che hanno accolto i profughi, soprattutto la Polonia, ma anche l’Italia” aggiunge.
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