Trump propone di controllare Gaza dopo il conflitto, mentre annuncia dazi su acciaio e alluminio. Netanyahu elogia la sua visione per Israele
Gli Stati Uniti intendono assumere un ruolo centrale nella gestione della Striscia di Gaza una volta terminato il conflitto tra Israele e Hamas. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che Washington potrebbe acquisire e controllare il territorio, mentre la ricostruzione verrebbe affidata ad altri Stati mediorientali.
“Mi impegno a prendere il controllo di Gaza. Per la ricostruzione, possiamo delegare ad altri paesi della regione”, ha affermato Trump ai media a bordo dell’Air Force One, mentre si recava a New Orleans per assistere alla 59ª edizione del Super Bowl.
Trump ha descritto la Striscia di Gaza come una zona completamente devastata, sottolineando che al momento gli edifici non sono abitabili a causa delle loro condizioni di insicurezza. Tuttavia, ha proposto di evacuare gli oltre due milioni di residenti per trasformare l’area in una destinazione turistica, definendola la ‘Riviera del Medio Oriente’.
Durante la conferenza, Trump ha commentato la liberazione di tre ostaggi israeliani avvenuta sabato, paragonando le loro condizioni fisiche ai sopravvissuti all’Olocausto. Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami, secondo il presidente, erano visibilmente emaciati e malnutriti.
“Sembravano persone che non mangiano da un mese”, ha dichiarato, aggiungendo che le loro condizioni sono drammaticamente peggiorate rispetto a pochi anni fa. Ha poi paragonato le loro immagini a quelle dei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, sottolineando che la comunità internazionale non può più tollerare simili situazioni.
Trump ha poi fatto riferimento all’accordo sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi, affermando che il loro rilascio sta avvenendo gradualmente, ma che i prigionieri liberati appaiono mentalmente e fisicamente provati. Ha avvertito che, a un certo punto, gli Stati Uniti potrebbero perdere la pazienza se la situazione non cambierà rapidamente.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo il suo incontro con Trump, ha parlato di risultati straordinari che rafforzano la sicurezza di Israele. “Le possibilità che si aprono oggi erano impensabili fino a pochi mesi fa”, ha dichiarato al Times of Israel, sottolineando il carattere rivoluzionario della visione di Trump per la regione.
Il piano discusso tra i due leader includerebbe una serie di misure strategiche per garantire un futuro stabile per Israele e il Medio Oriente, sebbene i dettagli non siano stati resi completamente pubblici.
Oltre alle questioni geopolitiche, Trump ha annunciato la sua intenzione di imporre dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. “Qualsiasi acciaio che entra negli Stati Uniti sarà tassato con un 25% di dazi“, ha dichiarato, aggiungendo che la stessa tariffa si applicherà all’alluminio.
Alla domanda sulla tempistica, Trump ha chiarito che le nuove tariffe entreranno in vigore immediatamente, e ha anticipato l’annuncio di ulteriori dazi reciproci nella prossima settimana. “Se altri paesi ci fanno pagare, noi faremo lo stesso con loro”, ha affermato, sostenendo che si tratta di una misura necessaria per proteggere l’economia statunitense.
Le dichiarazioni di Trump hanno già generato ampio dibattito a livello internazionale. L’idea di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nella gestione di Gaza potrebbe incontrare forti resistenze, sia a livello politico che diplomatico. Allo stesso tempo, le nuove tariffe commerciali rischiano di innescare ritorsioni da parte di altri paesi, con possibili effetti sulle dinamiche economiche globali.
Nel frattempo, resta da vedere come le proposte di Trump si concretizzeranno nei prossimi mesi e quale sarà la reazione della comunità internazionale di fronte alle sue ambiziose iniziative.
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