Si è svolto oggi a Roma il corteo degli “esodati” del superbonus. Centinaia di persone, appartenenti a vario titolo al mondo dell’edilizia, hanno sfilato da piazza della Repubblica lungo via Cavour, fino a raggiungere Piazza Venezia. L’ex premier Giuseppe Conte era in testa al corteo reggendo uno striscione con la scritta “Truffati dallo Stato“. Tra i manifestanti tanta la rabbia e la disperazione per chi si è visto fermare i lavori della propria casa o della propria azienda. Una signora ha dichiarato: “Non riesco più a dormire, ci serve una mano. Sapevo che non era gratis però ora ho i lavori di casa fermi. Sono rovinata, io e i miei tre condomini“.
“Nessuno si può girare dall’altra parte: questo governo ha detto delle menzogne che noi abbiamo respinto. Non c’è nessun buco di bilancio“, ha affermato Conte. “Ora dobbiamo sbloccare i crediti fiscali intagliati, non dobbiamo permettere che famiglie e operatori siano abbandonati a se stessi nella disperazione. Ci batteremo fino all’ultimo, fino a quando otterremo una soluzione, non permetteremo a questo governo di continuare a dire menzogne. Dobbiamo lavorare per sbloccare i crediti e rendere strutturale e sostenibile nel tempo questa misura.”
Conte ha poi affermato che “il M5s non volterà le spalle a tutti i cittadini, operatori economici e a tutti i professionisti che hanno contribuito a far crescere l’Italia portandola quasi all’11 per cento di Pil nel biennio 2021-22, cosa che non succedeva dagli anni ’60. Questo governo non può permettersi di volgere le spalle a queste persone, non c’è nessun buco di bilancio ma solo vantaggi. Adesso che è stato ripartito il deficit degli anni precedenti si è creato uno spazio fiscale di 15 miliardi all’anno per questo governo che non ha avuto nessun coraggio per impostare manovra economica espansiva“, ha ribadito. Parlando ancora di superbonus, Conte ha spiegato che “deve coinvolgere anche le forze di maggioranza. Questa è l’Italia lavora e produce“.
Per quanto riguarda la posizione rispetto alla guerra in Ucraina, Conte ha dichiarato che “non si rompe nulla con il Pd, la cui posizione è stata sempre quella di grande convinzione su una strategia che sta perseguendo un’escalation militare. Il problema non è il nostro rapporto con il Pd ma con tutte le forze e con tutti i cittadini e l’Unione europea. Vogliamo solo lo scontro militare senza controllo?… Alla fine manderemo le truppe? Dopo un anno di guerra vediamo che l’escalation militare non ha fine“, ha concluso il leader del Movimento 5 Stelle.
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