Bonaccini a Bruxelles: “Priorità E-R discusse con i commissari Ue”

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“Abbiamo consegnato (ai commissari europei incontrati, ndr) quello che l’Emilia-Romagna sta facendo perché noi abbiamo il Patto per il lavoro e per il clima che fissa il quadro di lavoro e le priorità fino al 2030. Poi abbiamo consegnato il documento strategico regionale che fissa le priorità per la programmazione europea 2021-2027”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a Bruxelles a margine di alcuni incontri politici e istituzionali e della presentazione del suo libro “Il Paese Che Vogliamo. Idee E Proposte Per L’Italia Del Futuro”, edito da Piemme.

“Abbiamo delle priorità e le abbiamo discusse oggi con i vari commissari – ha spiegato il governatore -. Da un lato la transizione ecologica e digitale e poi, dentro questa transizione, abbiamo indicato tutti i temi che ci stanno a cuore: dal lavoro alla formazione, dallo sviluppo economico fino ad arrivare all’infanzia. Abbiamo trovato grande disponibilità e abbiamo invitato i commissari che verranno in Emilia-Romagna”.

M5S in S&D, Bonaccini: “Decidano loro, nulla di strano”

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Commentando un possibile ingresso del Movimento 5 Stelle nel Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, ha dichiarato: “Mi pare che l’ingresso non ci sia, che sia una disponibilità data. Mi pare che sia un processo politico che se li vede convintamente posizionati in un percorso europeista, con la scelta di stare nel fronte progressista-riformista. Decidano loro, non ci vedrei nulla di strano in quell’approdo”.

“Quirinale? Ora sarebbe meglio parlare di Manovra di Bilancio”

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Parlando dell’elezione del prossimo Capo dello Stato, infine, ha dichiarato: Non parliamo del Presidente della Repubblica in un momento in cui serve solo a bruciare qualcuno. Si deciderà quando sarà il momento. Anche perché adesso sarebbe meglio parlare della prossima Manovra di bilancio. Mi auguro ci sia la più larga convergenza a livello parlamentare perché si tratta della massima autorità del Paese”.

“Dall’altro lato, egoisticamente, da presidente di Regione ho la tentazione di dire: Mario Draghi resti a fare il presidente del Consiglio. Nel senso che da presidente della conferenza delle Regioni ho avuto a che fare in cinque anni e mezzo con cinque Governi diversi – ha concluso Bonaccini -. Oggi gli italiani chiedono stabilità. Per altro la figura più autorevole che l’Italia possa vantare”.

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