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Vittorio Colao ha ufficialmente chiuso la task force con la relazione finale, illustrata durante la giornata di lunedì a Villa Pamphili durante gli Stati generali, dei 102 punti indicati al governo per il rilancio economico del Paese. Intervistato da Il Sole 24 Ore, il manager ha detto: “Il nostro non è un piano, ma una strategia, una visione, con 102 proposte concrete di cui abbiamo condiviso anche i dettagli. Il compito di concretizzarle ora spetta al governo”.
I punti chiave del piano
Impresa e lavoro, investimenti, digitalizzazione e formazione. Questi, per Colao, sono i punti chiave del piano di rilancio. “Dobbiamo approfittare di questa occasione per trasformare i costi in investimenti, ammodernare il Paese, migliorarne l’equità – ha dichiarato il manager –. Sarà importante avere una pubblica amministrazione più veloce e più digitalizzata, sbloccare gli investimenti fermi, attivare quelli finanziabili con fondi europei, far ripartire il turismo, cominciare a investire sulle competenze che serviranno a generare innovazione in Italia”.
“La crisi del Covid ci ha insegnato che le persone sono l’aspetto più importante, non solo agli altissimi livelli delle organizzazioni, ma a tutti i livelli – ha aggiunto Colao –. Il mio suggerimento a tutte le imprese, a prescindere dal Covid, è digitalizzare e assumere laureati, anche neolaureati, che possano portare l’innovazione in azienda”.
Quello dell’istruzione universitaria è un tema importante secondo l’ex numero uno di Vodafone: “Laurearsi in discipline scientifiche deve diventare un buon affare per i ragazzi – ha affermato –. Automazione e formazione fanno crescere la produttività. Se poi il governo vorrà assumere qualche forma di incentivo diretto, potrà farlo, ma bisogna far crescere il peso degli occupati superqualificati”.
Conte: “Fare meglio della normalità. Mes? Decide il Parlamento”
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A raccogliere la sfida della task force di Vittorio Colao è quindi il governo guidato da Giuseppe Conte, che nel resoconto della giornata di lunedì ha dichiarato: “Io ho un incarico che è forse il più sfidante in questo momento storico. Non bisogna ripristinare la normalità ma dobbiamo fare meglio. Ho iniziato questa esperienza avendo un’altra occupazione, è stata una situazione anomala. Lo dico a tutti quelli che inseriscono la figura di Conte nei sondaggi, lo dico ai miei compagni di viaggio: se domani tornerò alla mia occupazione sarò soddisfatto”.
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Per quel che riguarda il sostegno economico alle iniziative da intraprendere, Conte ha risposto a chi chiedeva dell’utilizzo del Mes: “Al momento, come governo, sosteniamo che non c’è bisogno del Mes. Le valutazioni le farà il Parlamento“. Il premier ha invece dichiarato di aver dato la priorità alla discussione delle iniziative a favore dell’occupazione: “Abbiamo toccato tanti temi, abbiamo parlato tanto di lavoro. Noi non vogliamo la disoccupazione, la vogliamo prevenire. Con la ministra Catalfo presenteremo un provvedimento che consentirà di prorogare di altre quattro settimane la cassa integrazione, ma questa emergenza ci ha posto di fronte alla necessità di utilizzare uno strumento che si è rivelato farraginoso, per questo vogliamo semplificare e riformare”.
Catalfo: “Sistema ammortizzatori sociali farraginoso, va riformato”
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Proprio la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha parlato di “assoluta priorità” di una riforma degli ammortizzatori sociali e lo ha fatto alla vigilia dell’incontro con le parti sociali e le associazioni di categoria. “Nei prossimi giorni inizieremo a confrontarci con le parti sociali – ha confermato la ministra che già in queste settimane aveva più volte sostenuto che il sistema attuale è “farraginoso” e “frammentato”–: bisogna mettere ordine agli strumenti esistenti prevedendo misure meno passive”. Per Catalfo sarà importante lavorare a livello di riforme per l’introduzione del il salario minimo, la regolamentazione dello smart working e la detassazione degli aumenti contrattuali.
Stati generali, qualche dubbio all’interno della maggioranza
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Quello attorno agli Stati generali è comunque un clima contrastante. Nella giornata di lunedì anche qualche rappresentante dell’attuale maggioranza in Parlamento ha manifestato malumori, come Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi: “Vedremo se uscirà qualche idea geniale a cui nessuno aveva mai pensato prima, in quel caso saremo i primi ad applaudire – ha detto all’uscita da Montecitorio -. La riforma della cassa integrazione? Non può essere l’unica strategia”.