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Si è tenuta in Piazza Montecitorio la manifestazione dei sindacati CGIL, CISL e UIL, per chiedere il blocco dei licenziamenti e un continuo e proficuo confronto con il governo sulle riforme. Alla manifestazione hanno partecipato i lavoratori delle più grandi aziende italiane che hanno continuato a spingere per le loro vertenze. I segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, sono stati ricevuti dal presidente della Camera, Roberto Fico, con cui hanno discusso dei punti centrali del sit-in.
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“Non c’è un’ora X. La mobilitazione continua, vogliamo che il confronto diventi la regola e si determini un cambiamento. Sui licenziamenti la partita non è chiusa, al governo abbiamo chiesto che si possa riaprire un confronto“. Lo dichiara Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil. “A Confindustria diciamo che per noi il primo luglio non può essere il giorno in cui partono i licenziamenti. Non siamo disposti ad accettare passivamente e a subire i licenziamenti. Nei prossimi giorni incontreremo tutti i gruppi parlamentari, perché oggi è il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Le chiacchiere sono finite“, ha concluso.
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Landini ha parlato anche del Dl Semplificazioni. “Bisogna vedere cosa deciderà oggi il Cdm, il confronto che abbiamo iniziato ieri sul decreto ha prodotto un primo risultato che è quello della cancellazione delle gare al massimo ribasso, ma per quello che riguarda i subappalti e per quello che riguarda i contratti e dei diritti abbiamo avanzato delle proposte e ci attendiamo delle risposte. Nessun testo è stato mostrato anche sulla governance del Pnrr; è importante che il governo abbia detto che i sindacati saranno coinvolti ma non è sufficiente perché ci vuole l’impegno ad arrivare anche a un possibile protocollo in cui il confronto preventivo diventa un vincolo“.
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“Abbiamo esposto al presidente della Camera, Roberto Fico, il fatto che per noi è inaccettabile che dal primo di luglio si cominci a licenziare“, ha spiegato Landini a margine dell’incontro con Roberto Fico, il presidente della Camera. “Successivamente il presidente ha aperto il tema delle gestioni delle crisi e di come gli investimenti creino veramente lavoro, soprattutto per giovani e donne. Al governo abbiamo chiesto l’impegno di coinvolgere i sindacati per le prossime riforme, come quella del fisco. La nostra mobilitazione continuerà. Fico ci ha ringraziato per il quadro che gli abbiamo fornito“.
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Nel corso della manifestazione a Montecitorio, anche Pierpaolo Bombardieri, il segretario generale della Uil, ha rilasciato alcune dichiarazioni. “Il Governo deve fare una mediazione vera perché quella di Draghi è la posizione di Confindustria, che non rappresenta tutte le imprese e che forse non è nemmeno la maggioranza delle imprese. Non bisogna far saltare la coesione sociale. il Governo si adoperi in questo senso. Noi lo sciopero generale non lo minacciano. Quando sarà il momento lo faremo. In questo momento abbiamo davanti un percorso di mobilitazione e pensiamo di poter convincere il Paese“, ha continuato.
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A margine della manifestazione, Luigi Sbarra, il segretario generale della Cisl, ha dichiarato che “bisogna riprendere il confronto. Il presidente Draghi ieri ha ascoltato le nostre preoccupazioni e si è riservato di costruire delle soluzioni. L’argomento non era all’ordine del giorno, ma abbiamo detto al presidente che dobbiamo ritornare su questo tema. Rifinanziare la cassa Covid e prorogare la fine del blocco fino almeno a ottobre è un obiettivo alla nostra portata. Noi crediamo che ci sono le condizioni per sbloccare a fine ottobre la fine del blocco. Chiediamo a Confindustria di aprirsi al dialogo. Abbiamo annunciato al presidente Draghi di aver chiesto incontri ai segretari di tutti i partiti e a tutti i gruppi parlamentari“, ha concluso.
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Rocco Palombella, il segretario generale della Uilm, ha definito l’incontro di ieri con Draghi “insufficiente”. “Se il governo non si rende conto che la situazione del Paese è drammatica, continueremo ad arretrare. Noi proseguiremo a manifestare. I governi hanno sempre pensato che l’Italia potesse crescere senza industria manifatturiera. Adesso siamo in una situazione drammatica, bisogna affrontare i tavoli seriamente. Giorgetti si deve rendere conto che non ci deve convocare solo per fare il punto, bisogna affrontare le crisi industriali”. Sull’Ilva, Palombella ha affermato: “L’Ilva è la madre di tutte le vertenze. Noi continuiamo ad assistere a persone che attendono la sentenza sulla chiusura o l’apertura dell’area a caldo, questo non va bene“.
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