Sileri: “Sui ristoranti, rivedere il limite dei quattro posti a tavola”

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri interviene ai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio1 e parla delle limitazioni dovute al Covid. Soprattutto alle polemiche legate ai posti da tenere ai ristoranti. “Spero venga presto rivisto il limite dei quattro posti a tavola nei ristoranti e pubblici esercizi. Credo sia arrivato il tempo e io sono tra quelli che era per più posti a tavola consentiti”. La proposta di Sileri è quella di aumentare a 8-10 posti a sedere, per poi liberalizzare l’intera situazione ai primi di luglio. Mentre sempre nel prossimo mese, ha osservato il sottosegretario, con metà della popolazione vaccinata saremo più liberi.

Europei ed estate: un passo verso la normalità?

Tuttavia Sileri non nasconde la preoccupazione per gli assembramenti fuori ai locali di questi giorni. Mi preoccupano ancora gli assembramenti, soprattutto dei più giovani, fuori dai locali. Nonché dalla riluttanza alla vaccinazione tra i soggetti più giovani. A casa dovrebbero valere le stesse regole dei ristoranti: si sta insieme a tavola ma distanziati”. Di fronte invece all’Europeo, che vedrà l’Italia ospitare tre partite, Sileri parla addirittura di riunirsi per vedere la partita tra vaccinati anche se solo con la prima dose ma specifica “restano fondamentali mascherina e distanziamento”. Anche se non risparmia un messaggio di speranza per il futuro: “Da medico e alla luce dell’avanzamento della campagna vaccinale posso dire: riprendiamoci la vita. Non credo che per baciarsi questa estate occorrerà tirar fuori il green pass”.

Sileri: “Passerà tutto il 2022 prima di dimenticarci del Covid”

“Credo che passerà tutto il 2022 prima di dimenticarci del Coronavirus in tutto il mondo. In Italia quando avremo i 3/4 della popolazione vaccinata con la doppia dose saremo in sicurezza”. Lo ha affermato sempre alla trasmissione radiofonica ancora il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che ricorda che cala tutto: dai ricoveri alle terapie intensive, a numero dei decessi”.

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