[scJWP IdVideo=”sOfJudoh-Waf8YzTy”]
“La prevenzione è il nome che si dà alla repressione“. Lo ha detto in Aula alla Camera Vittorio Sgarbi, dopo le comunicazioni del ministro Roberto Speranza sulla gestione della pandemia da Coronavirus. Secondo Sgarbi la decisione di confinare i positivi asintomatici è “una misura repressiva fascista“.
Il Coronavirus secondo Sgarbi: “Situazione favorevole”
“L’idea generale di questa situazione di pandemia è contrastata dal fatto che il 95% dei positivi è asintomatico – ha detto Sgarbi nella fase iniziale del suo intervento –. Siamo quindi in una situazione particolarmente favorevole, ma non certo per il modello italiano. Perché in Svezia non è stato adottato, e ci sono meno morti. In Albania non si parla in alcun modo di Coronavirus, per evitare allarme sociale. Una cameriera macedone mi ha detto che chi ha il virus se la cava bene, è chi non ce l’ha che se la cava male. Il resto dell’umanità, quel 95% che non ha nessun sintomo“.
Al governo, Sgarbi contesta proprio una prudenza da lui ritenuta eccessiva: “Da questo punto di vista credo che siamo arrivati a un paradosso di limitazione della libertà, a cui spero che il Tar dia una misura. L’idea che la prevenzione sia il nome che si dà alla repressione e all’idiozia sta nelle parole del segretario del Pd. Abbiamo una Italia ristretta, chiusa, fascista“.
“Malattia da cui si guarisce, soluzioni ridicole e fasciste”
Le misure attuate dal governo Conte, si lamenta Sgarbi, “non ci sono in Germania, in Svezia o in Albania“. “Perché – si è domandato – lo stato d’emergenza c’è solo in Italia? Perché non si cercano i malati di Epatite C? Il Covid è una malattia da cui si guarisce. Lo dimostra il sottosegretario Sileri. Questa malattia non è mortale. Occorre individuare i rischi reali. Non esagerarli, con una psicosi collettiva che induce nei cittadini la paura di andare da soli nel bosco“.
“Trump si è ammalato e guarirà, come Berlusconi o Briatore. Stiamo parlando di una malattia certamente grave, per cui però le misure prese non sono state necessarie. Perché non hanno salvaguardato gli italiani più degli svedesi o i giapponesi. Abbiamo inventato soluzioni ridicole e intimidatorie, repressive e fasciste“, ha quindi ribadito Sgarbi. Che da sindaco di Sutri aveva addirittura vietato le mascherine in assenza di necessità.