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Vittorio Sgarbi, alla Camera dei Deputati, torna a parlare della questione dell’uso della mascherina, in risposta all’intervento del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Quando lei parla dell’indice Rt, dice che è sotto la soglia. Lo è dal 15 marzo. Se il picco era in marzo, perché qui portiamo la mascherina dal 20 aprile? Prima dove eravate?”. Poi aggiunge: “L’altra bugia che lei ha raccontato è che la curva del contagio si è piegata grazie alle vostre misure; no, si è piegata da sola. Un virus dopo cento giorni muore”.
Vittorio Sgarbi torna a proporre una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Coronavirus: “Di fronte a queste evidenze occorrerà che veda i vostri errori, le vostre valutazioni e scelte sbagliate contro i cittadini per piegare un male che era già piegato da solo. E la pantomima di queste mascherine è una finzione, è un ricatto, è un’ipocrisia. La mascherina non serve”, sostiene Sgarbi, “se non per contrarre il virus, se porti troppo la mascherina e bevi la tua stessa malattia. Lo diceva anche il capo della Protezione Civile”. Poi un messaggio rivolto sempre a Roberto Speranza, che era appena intervenuto con un’informatica sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del Coronavirus. “Lei è bravo, misurato, gentile, delicato, però non ha detto una sola verità. Solo balle, come state dicendo da tre mesi a questa parte”.
Il bis di Sgarbi alla Camera sulla questione della mascherina
Un’altra polemica sulla mascherina quindi, dopo quella nella giornata di mercoledì. Intervenuto per chiedere spiegazioni delucidazioni sull’utilizzo della mascherina a scuola al coordinatore del Comitato tecnico-scientifico istituito presso il dipartimento della Protezione civile Agostino Miozzo, che aveva partecipato alla Commissione Istruzione e Cultura della Camera, Sgarbi si era infatti rifiutato di indossarla e la seduta era stata sospesa. L’obiettivo di Miozzo era quello di illustrare le modalità di ripresa dell’attività scolastica.
La reazione di Mara Carfagna: “Metta la mascherina, non siamo 629 imbecilli”
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Il comportamento di Sgarbi ha innervosito, in particolare, la vicepresidente della Camera Mara Carfagna: “Onorevole Sgarbi indossi la mascherina, non è che qui ci sono 629 imbecilli e uno intelligente” ha detto dopo averlo ripreso più volte perché si aggirava nell’emiciclo senza mascherina.
Sgarbi era stato ripreso una prima volta quando si era avvicinato, senza mascherina, ai banchi del governo, dove era presente la ministra Luciana Lamorgese. Dopo un secondo richiamo, Carfagna ha perso la pazienza, minacciando di espellere il critico d’arte dall’aula di Montecitorio: “È una questione di rispetto dei colleghi, infatti sono loro che chiedono il rispetto delle regole”. Carfagna ha quindi chiesto l’ausilio dei questori per far rispettare le regole a Sgarbi, che alla fine si è adeguato.