La scuola è sempre stata una delle “tematiche calde” dall’inizio della pandemia. Patrizio Bianchi, ministro dell’istruzione del nuovo Governo Draghi, si è subito messo al lavoro per risolvere alcune problematiche, come la maturità e il calendario delle lezioni da qui alla fine dell’anno scolastico.
Dalle prime ipotesi emerse, sembrerebbe che il ministro stia valutando la possibilità di far frequentare la scuola ai bambini delle elementari fino al 30 giugno. Questo, sia per recuperare il tempo “perso” sia per permettere ai più piccoli di tornare a socializzare con i coetanei.
Per quanto riguarda gli studenti delle scuole medie e superiori, non è ancora stata presa alcuna decisione in merito al calendario. L’unica certezza, confermata venerdì 19 febbraio, riguarda la maturità. Gli esami, infatti, si terranno in presenza e cominceranno il prossimo 16 giugno. Per quanto riguarda le commissioni d’esame, saranno composte da professori delle singole classi. Stesso discorso varrà per gli studenti delle scuole medie, che dovranno sostenere l’esame finale sempre a partire dal 16 giugno.
Come sottolineato al ministro Bianchi, il problema al momento non riguarda esclusivamente il recupero dei giorni scolastici persi, ma la socialità che è venuta a mancare, con i mesi trascorsi dagli studenti in lockdown e con le continue restrizioni.
Bianchi ha infatti ricordato che l’anno scolastico è di 200 giorni. Quindi, chi ha fatto lezione da casa o in presenza, non dovrà essere costretto a svolgere ulteriori corsi.
L’ipotesi al momento al vaglio del ministro per gli studenti delle elementari è quello di riaprire per tutto il mese di giugno. Questo, sia per concedere ai genitori una “pausa” sia per permettere agli studenti di riprendere a socializzare. Al momento si ipotizza, più che un vero e proprio ritorno sui banchi di scuola, di organizzare attività che siano allo stesso tempo ludiche e di recupero.
Ogg, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha firmato un’ordinanza per il ritorno alla didattica a distanza per tutte le scuole fino al 5 marzo, data in cui scadrà l’ultimo Dpcm.
“Così abbiamo eliminato l’opzione della frequenza in presenza a scelta e stiamo limitando al massimo la didattica in presenza per dare la possibilità a tutto il personale scolastico di vaccinarsi e ritornare a fare didattica in presenza più in sicurezza. Quindi stiamo parlando di portare la didattica digitale integrata al 100%”, ha spiegato Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Salute regionale.
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