Partirà il 22 ottobre la prova scritta del concorso straordinario per i docenti delle scuole secondarie (medie e superiori) che negli ultimi dodici anni ne abbiano svolti almeno tre di servizio. A riportare la notizia è l’Ansa, secondo quanto emerso dall’incontro fra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati di categoria. La data sarà resa definitiva con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista per martedì 29 settembre. Saranno 32mila i posti disponibili, circa il doppio le domande pervenute.
Il concorso non consentirà agli insegnanti precari di diventare subito di ruolo ma lo farà dal prossimo anno, con decorrenza giuridica retroattiva fissata al 1° settembre 2020. La data del 22 ottobre è solo quella di partenza: le prove saranno scaglionate fino al 9 novembre.
Due sono i dubbi principali sullo svolgimento della prova. Il primo, inevitabilmente, è legato alla pandemia di coronavirus e alle misure di sicurezza, il secondo alle dotazioni tecnologiche delle sedi di concorso. Per quel che riguarda le norme anti-Covid, previste le ormai consuete regole di distanziamento, uso della mascherina e rilevazione in loco della temperatura. Per i docenti in quarantena, però, non sono previste prove suppletive (come invece accaduto per i test di Medicina). I precari, in questo senso, chiedono garanzie e il Ministero sta valutando possibili soluzioni.
Per quel che riguarda invece i sistemi ‘computer-based’, il Ministero è al lavoro per trovare in tempo per il 22 ottobre le aule informatiche nelle scuole. Deve però fare i conti con gli istituti che utilizzano tali aule per la didattica a distanza, ancora necessaria nei casi di classi in quarantena.
I sistemi informatizzati saranno poi utilizzati da ciascun candidato per la prova scritta, della durata di 150 minuti, che andrà superata con il punteggio minimo di 7/10 o equivalente. Cinque le domande previste, a risposta aperta per accertare le competenze del docente. Un sesto quesito verificherà poi le competenze in lingua inglese, a livello B2.
La Regione con più posti al bando è la Lombardia (6.929 secondo i dati elaborati dalla Gilda degli Insegnanti). Oltre 3mila i posti a disposizione in Piemonte e Veneto, sopra i 2mila in Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Toscana. Lombardia in testa anche nel numero di candidati (12.385), davanti a Toscana ed Emilia-Romagna che sfiorano i 6mila. Due terzi dei candidati sono donne, la fascia d’età più rappresentata in generale è quella fra i 31 e i 40 anni. Solo il 7% delle candidature è under 30.
Dopo il rinvio deciso prima dell’estate per limitare il rischio dei contagi e la nuova data fissata oggi dalla ministra Azzolina, adesso il Partito Democratico chiede un ulteriore slittamento: “Farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale“, spiega la responsabile istruzione dei dem Camilla Sgambato. La reazione del Movimento 5 stelle non si è fatta attendere: “Respingiamo al mittente la proposta”, scrivono in una nota gli esponenti pentastellati della commissione Istruzione al Senato. “Fosse stato per noi avremmo fatto tenere le prove ad agosto (o un concorso ordinario per tutti)”.
La data è slittata proprio a causa delle tensioni esplose tra Pd, M5s e Leu all’inizio dell’estate. I dem chiedevano di fare una selezione solo per titoli, mentre la ministra e i 5 stelle hanno spinto per un concorso a tutti gli effetti con test rapido a crocette, così come previsto dal decreto Scuola votato a dicembre 2019 dal Parlamento.
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