Stamattina a Firenze è stata inaugurata la sede di Fratelli d’Italia in via Il Prato. All’evento ha partecipato anche Fabrizio Rossi, deputato e coordinatore regionale della Toscana, che ha risposto alle domande dei cronisti sugli scontri al liceo Michelangiolo: “È stata una scaramuccia tra ragazzi. Prima di condannare qualcuno, bisogna dimostrare le prove e mi sembra che al momento non ci siano. Poi bisogna aspettare processi per accertare le responsabilità. So che ci sono stati momenti di provocazione, in cui i nostri ragazzi di Azione Studentesca sono stati aggrediti, sono stati impediti di fare il loro volantinaggio. Quando ci saranno le prove, anche noi sapremo prendere i nostri provvedimenti e punire chi si è comportato male. Bisognerebbe dire a tutti i ragazzi, anche quelli di sinistra, di darsi una calmata. Siamo contrari alla violenza. Si vince soltanto con la forza delle idee, non si alzano mai le mani contro nessuno. Questa è Fratelli d’Italia, questa la nostra filosofia da sempre“.
Rossi ha poi invitato la preside “a fare il suo lavoro“. “Bisogna insegnare per bene ai ragazzi la storia, non avere visioni ideologiche della stessa. Mi auguro che i dirigenti scolastici insegnino ai ragazzi la non violenza, a studiare, a confrontarsi legittimamente. Però bisogna anche dire che non va bene fare lettere dove si danno patenti di buoni o cattivi. Ai nostri ragazzi va insegnato esclusivamente a volersi bene, a essere portatori di buone idee con i modo giusti. Mi auguro che non ci siano ulteriori episodi e lettere, che reputo immotivate“.
A margine della consegna della Chiave d’Europa all’ex calciatore del Milan Andrij Mykolajovyč Ševčenko, di nazionalità Ucraina, anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha commentato gli eventi del liceo Michelangiolo. “Purtroppo il rischio di un’escalation c’è, è già in atto. Questo gesto di bruciare la lettera di una professoressa è molto violento, grave. Il clima d’intimidazione è diventato irrespirabile. Invito tutti gli studenti della mia città a trovare una forma di confronto e riflessione seria, a non arrendersi all’indifferenza e a dimostrare agli adulti di essere più capaci di trovare un minimo comun denominatore che dia senso dell’essere protagonisti della scuola. I giovani possono insegnare molto. Se succede tutto questo, è anche colpa degli adulti che hanno costruito una società violenta. Resta tutto il tema politico-istituzionale. La presa di posizione del ministro Valditara è irricevibile. C’è una voglia di manifestare questo dissenso. Spero che si realizzi una manifestazione concretamente pacifica per ribadire che il mondo della scuola va protetto, che studenti e insegnanti vanno rispettati. E tutti devono condannare in maniera chiara questi atti di violenza“.
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