L’USB ha dichiarato: “Domani lo sciopero è generale, regolare e legittimo e durerà 24 ore anche nei trasporti”
Il 13 dicembre 2024 si svolgerà un importante sciopero generale della durata di 24 ore, che coinvolgerà anche il trasporto pubblico. La notizia è stata confermata dal sindacato USB (Unione Sindacale di Base), dopo che il Tar del Lazio ha accolto la richiesta dell’organizzazione di sospendere l’ordinanza di precettazione firmata dal ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti, evidenziando una netta divisione tra il governo e i rappresentanti dei lavoratori.
L’USB ha dichiarato: “Domani lo sciopero è generale, regolare e legittimo e durerà 24 ore anche nei trasporti. Per una volta vincono i lavoratori e vince la democrazia. È quindi smentita l’arroganza del ministro Salvini. Domani sarà una bella giornata per la democrazia.” Queste parole hanno risuonato tra i lavoratori e i cittadini, sottolineando l’importanza del diritto di sciopero come strumento di protesta e di affermazione dei diritti dei lavoratori.
Dall’altro lato, il ministro Salvini ha espresso il suo disappunto riguardo alla decisione del Tar, affermando: “Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani. Per l’ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio.” Questa dichiarazione ha messo in evidenza la frustrazione del ministro nei confronti di una situazione che, a suo avviso, potrebbe comportare disagi significativi per la popolazione.
La controversia è emersa quando Salvini aveva firmato un’ordinanza volta a ridurre la durata della protesta nel settore del trasporto pubblico a sole quattro ore. In un post pubblicato su X, il ministro aveva giustificato la sua decisione dicendo: “Il doveroso diritto alla mobilitazione deve rispettare anche il diritto alla mobilità di lavoratori, cittadini, studenti e persone in cura“. Questa posizione, però, è stata contestata dall’USB, che ha confermato la propria mobilitazione di 24 ore, estendendo lo sciopero anche al trasporto pubblico locale, alle ferrovie e ai servizi marittimi.
Francesco Staccioli, esponente dell’USB con delega ai trasporti, ha ribadito l’intenzione del sindacato di proseguire con lo sciopero: “Confermiamo quanto indetto, non tocchiamo lo sciopero“. Guido Lutrario, membro dell’esecutivo nazionale confederale dell’USB, ha denunciato l’attacco al diritto di sciopero promosso dal ministro Salvini, definendolo senza precedenti.
Ha affermato che se un membro del governo si permette di aggirare la legge, “come sta facendo lui riducendo il nostro sciopero di domani”, significa che la democrazia è in pericolo. Questa affermazione mette in luce le preoccupazioni riguardo al rispetto dei diritti civili e lavorativi in un contesto politico sempre più teso.
Inoltre, Lutrario ha sottolineato che Salvini sta cercando di rivedere una legge che non conosce e che non sta rispettando. “Dia piuttosto un’occhiata in Europa e prenda atto che abbiamo in Italia la legge più restrittiva del continente,” ha dichiarato, evidenziando il contrasto tra la normativa italiana e le pratiche adottate in altri paesi europei. Il sindacalista ha continuato affermando che quando i lavoratori scioperano in tanti, hanno diritto di essere ascoltati, sottolineando che in un paese democratico la voce dei lavoratori deve essere sempre considerata.
La situazione attuale ha portato a una crescente tensione tra il governo e i sindacati, con un clima di sfiducia che sembra aumentare. Molti cittadini si trovano a dover affrontare disagi a causa dello sciopero, ma allo stesso tempo c’è una comprensione crescente riguardo alle ragioni che spingono i lavoratori a mobilitarsi. Le questioni legate al lavoro, ai diritti e alla giustizia sociale sono diventate centrali nel dibattito pubblico, e questo sciopero rappresenta un’importante manifestazione di queste preoccupazioni.
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