Sanità Piemonte, Cirio: “Sui migranti la Regione va informata”

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“Rispetto i pareri medici, a me però compete una valutazione che non è medica ma di carattere sociale e socio-sanitaria. Se ritenete giusto che il presidente della Regione non sappia quanti sono i migranti inviati in Piemonte, io invece lo ritengo sbagliato”. A margine della firma del protocollo d’intesa fra la Regione Piemonte e i sindacati del settore sanitario, il governatore Alberto Cirio ha sottolineato la necessità di ricevere informazioni dagli uffici competenti sulla distribuzione dei migranti nel territorio piemontese.

Inviata lettera al ministro dell’Interno

Alcuni dei migranti arrivati in Piemonte nelle ultime ore sono risultati positivi al test del tampone, una situazione che, per Cirio, merita maggior chiarezza. “Il Governo regionale deve essere messo al corrente, specie per una Regione che ha passato dei momenti così difficili – ha detto -. Questo ho scritto nella lettera al ministro [dell’interno Luciana Lamorgese, ndr]: non possiamo non essere informati, perché parliamo di sicurezza sanitaria. Parliamo di persone che nella quotidianità vanno controllate, altrimenti scappano. È un rischio che oggi non possiamo correre. Quindi ho solo segnalato le nostre difficoltà”.

Cirio: “Il Piemonte affronta i problemi della sanità assieme a chi rappresenta i lavoratori”

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Cirio ha poi parlato del protocollo d’intesa firmato con i sindacati della sanità. “I problemi strutturali della sanità piemontese, che purtroppo hanno avuto origine anni fa, vanno affrontati con le organizzazioni che rappresentano i lavoratori – ha affermato -. Non abbiamo potuto farlo prima perché l’emergenza ci ha travolti ma era necessario poterci sedere a un tavolo e programmare il futuro con le organizzazioni che rappresentano chi lavora”.

“Speriamo che questo sia qualcosa di buono per il nostro territorio, se ci può davvero essere qualcosa di buono che il Covid ha lasciato: sulla sanità non si taglia e le persone, se possono essere curate a casa, stanno meglio, per una questione di umanità e per non intasare gli ospedali ha concluso il presidente del Piemonte.

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