Salvini, troppi fischi e cori: salta il comizio a Torre del Greco

Tappa difficile per la campagna elettorale di Matteo Salvini, quella di Torre del Greco. Presentatosi nel centro del napoletano per sostenere la candidatura a governatore di Stefano Caldoro, il leader della Lega è stato infatti pesantemente contestato. Tanto da dover rinunciare dopo qualche minuto al suo consueto discorso.

Fischetti e cori dalla piazza di Torre del Greco

Salvini è stato travolto dai cori di contestazione di un migliaio di persone, mentre si trovava a ridosso del Mercato la Piazzetta. Presenti, secondo la ricostruzione di ‘Repubblica’, molti individui provenienti dai centri sociali, ma anche persone comuni (incluso qualche anziano). Oltre ai cori (molto gettonato “Razzista, razzista“), a contribuire al chiasso anche l’utilizzo massiccio di moltissimi fischietti.

Salvini ha inizialmente provato a rispondere alla baraonda dei suoi detrattori. “Se qui ci fossero De Luca, o De Magistris, o Renzi, a quest’ora sareste a passeggio o a fare la spesa. Eccoli gli amichetti del governatore che ha rovinato la Campania. Eccoli qui. Non avete una mazza da fare, reddito di cittadinanza e nulla più. Invece di fare altro per i cittadini, le forze dell’ordine sono costrette a stare qui“, ha tuonato il leader della Lega. Quindi è stato costretto a rivedere il programma.

Salvini e le difficoltà in Campania

Continuano quindi a rivelarsi faticose le trasferte di Salvini in Campania. Ricordiamo che anche a fine giugno un suo comizio saltò per il grande chiasso dei suoi contestatori: all’epoca i fatti avvennero a Mondragone, nel casertano. A Torre del Greco, invece, il tutto si è risolto dopo appena 5 minuti di difficoltoso comizio. Saltata anche la prevista passeggiata per le aree del mercato del Comune vesuviano.

Qualcosa che potrebbe ripetersi a Napoli. Salvini è infatti atteso in Piazza Matteotti, mentre in Largo Berlinguer si radunerà il Movimento Antirazzista. Da quest’ultimo era arrivata anche una contestazione per aver ridefinito Piazza Matteotti “Piazza della Posta” (come nell’anteguerra). “Tanti saluti, non mi interessa“, aveva chiosato da Pompei il leader della Lega.

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