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Salvini: “Politica riapra, 50 mld alle imprese”. Poi demolisce Speranza

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Matteo Salvini torna a chiedere la riapertura dopo i lunghi mesi di restrizioni per la pandemia da Coronavirus, in un lungo intervento in cui polemizza anche con coloro che hanno sottovalutato la stessa pandemia. L’occasione è la conferenza stampa per la presentazione del libro di Corrado Ocone, in cui il leader della Lega chiede anche un decreto imprese da almeno 50 miliardi.

Salvini, le riaperture e il decreto imprese

Se la scienza dice che i contagi scendono, la politica ne deve prendere atto e aprire. Quindi, se la scienza dice che si può tornare alla vita e riaprire, non penso che ci possa essere qualche politico che dica di no. Io penso che aprile sia il mese che porterà ad un ritorno alla normalità“, afferma infatti Salvini. Che alza il tiro passando ai sostegni da erogare alle imprese: “Riguardo al decreto imprese, stiamo dando il nostro contributo. Serve un decreto coraggioso. Le imprese chiedono almeno 50 miliardi ed hanno ragione. L’importante è farlo in fretta e cioè entro aprile“.

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Sul tema delle riaperture, Salvini aggiunge: “Questa mattina ho sentito l’assessore al turismo della provincia di Trento. Mi ha confermato la riapertura dei locali all’aperto entro una settimana“. Ma il numero uno del Carroccio carica ulteriormente il tiro quando passa al vero tema della conferenza stampa, ossia la presentazione del libro di Corrado Ocone: “Guardo poco la tv. Ma ho intercettato la tua trasmissione quando parlavate di un libro che non ha avuto la giusta diffusione che meritava. Mi riferisco al testo del ministro Speranza“.

La dura polemica con il ministro Speranza

Di questo ho solo la copertina. Un libro che sembrerebbe essere quotato 500 euro nel mercato nero. Questo sarebbe dovuto uscire il 22 ottobre, ma il 26 ottobre il governo di cui faceva parte il ministro ha chiuso tutto. Non so se gli altri ministri europei abbiano avuto il tempo per dire con un libro che la sinistra aveva un’opportunità storica con questa pandemia. Io penso che sia di un’arroganza inaudita“, è il durissimo attacco di Salvini.

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Segue una ulteriore polemica a distanza con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Così Salvini: “Un ministro che in piena pandemia scrive un libro dove spiega agli italiani che stanno guarendo, e poi ad ottobre lo ritira per la vergogna perché arriva la seconda ondata, si commenta da solo. Oggi ne abbiamo parlato perché c’è stata la presentazione del libro di Ocone. Quindi mi sembrava utile ricordare agli italiani che pagano un ministro della Salute per occuparsi di salute. E non per scrivere libri“.

Quindi l’ammissione sugli errori di valutazione compiuti a inizio emergenza Covid. “In molti durante la pandemia hanno sbagliato – ricorda Salvini –. Ha sbagliato chi è andato a fare gli aperitivi a Milano, lo stesso ministro della Salute all’inizio diceva che il Coronavirus era un’influenza“.

La campagna vaccinale vista da Salvini

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Salvini torna anche su una delle polemiche di lunedì, quella lanciata dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, a proposito della campagna vaccinale. “Bisogna vaccinare prima i più fragili – dichiara il presidente della Lega –. Non può esserci il De Luca o il Giani di turno che vaccina qualcuno che non ha questi requisiti“.

Capitolo Sputnik, il vaccino su cui sono in corso le sperimentazioni allo Spallanzani. “Quello che si sta avendo allo Spallanzani è un fatto positivo. Però sto ancora aspettando che l’Europa dica qualcosa sul vaccino russo – attacca Salvini –. Spero che non ci siano ostilità solo per il fatto che Sputnik è russo. Se funziona va approvato. Ringrazio i ricercatori, magari saranno più veloci dei colleghi europei“.

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Infine Salvini affronta un altro argomento a lui carissimo, quello del contrasto alla droga: “Io penso che la droga sia morte e che vada combattuta Paese per Paese. La delega la darei a chi gestisce Nuovi orizzonti o San Patrignano. La presenza della Lega al governo è garanzia del fatto che non ci sarà nessuno sconto e nessun ok ad alcun tipo di droga“.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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