Salvini e il post voto: “Sud? Gli elettori hanno sempre ragione”

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Matteo Salvini si prepara a fare il punto definitivo sull’esito dei voti raccolti dalla Lega alle Regionali e Comunali. Contemporaneamente promette una riflessione sullo stato del centrodestra dopo l’ultima tornata elettorale.

Sentirò oggi gli altri leader del centrodestra una volta che avremo tutti i dati definitivi“, ha garantito il leader della Lega a margine di un convegno dell’Ugl a Roma. Salvini ha in programma per la giornata di mercoledì anche un incontro con i coordinatori regionali del partito per fare il punto della situazione. “Abbiamo tanti nuovi eletti“, sottolinea.

C’è un problema al sud? L’opinione di Salvini

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Non manca un pizzico di autocritica. E Salvini non si nasconde: “Gli elettori hanno sempre ragione. Se ci hanno punito in Puglia e Campania, e abbiamo preso più voti nella rossa Toscana che non in Regioni dove il centrodestra ha già governato, vuol dire che qualcosa si è sbagliato. Si può sempre fare meglio, però, con 28 consiglieri regionali in più e una trentina di sindaci in più, io ringrazio gli elettori“.

La gente ci chiede risposte concrete – insiste il leader del Carroccio –. Abbiamo conquistato due Regioni governate da altri. Questo è il dato, poi se il Pd vince perché perde meno del previsto, e la Lega perde perché vince meno del previsto, a me sta bene. Ognuno fa le sue analisi“.

Rapporto con Fratelli d’Italia e smart working

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Salvini analizza poi il “problema sud” e smentisce senza riserve l’ipotesi di un accorpamento con Fratelli d’Italia: “Al sud ripartiamo da 7 consiglieri al posto di 0. E quindi continuiamo la costruzione paziente, coinvolgendo nuove persone in un progetto politico nazionale che ci vede vincere in Veneto e ci vede al ballottaggio a Reggio Calabria. Fratelli d’Italia? Non c’è nessun progetto unitario, mi sto occupando di cose più serie. Non c’è nessuna idea di apparentamento con Fratelli d’Italia“.

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Non mancano i riferimenti ad alcuni temi di portata nazionale, a partire dallo smart working. Una soluzione che a Salvini non piace affatto: “Il futuro va accompagnato, va gestito. Altrimenti le nostre piazze sono deserte. Lo smart working per periodi limitati va bene, ma se diventa la norma noi desertifichiamo quartieri e città. Portiamo alla chiusura di bar, ristoranti, perdiamo pezzi di mondo“.

E il leader della Lega insiste sulla questione, a lui molto cara. “In alcuni settori voglio il lavoro in presenza. Voglio guardare negli occhi l’impiegato che mi sta tirando alle lunghe una pratica. Non abituiamoci ad una vita a distanza. Diventiamo tutti consumatori di Amazon“, la conclusione di Salvini.

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