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POLITICA

Salvini contro ‘Die Welt’: “Fanno schifo, e noi aspettiamo il loro ok?”

POLITICA (Roma). “Dichiarazioni che fanno schifo“: con queste parole, pronunciate dai banchi di Palazzo Madama al Senato, Matteo Salvini interviene sul criticatissimo articolo pubblicato dal quotidiano tedesco ‘Die Welt’. In un editoriale firmato da Christoph B. Schiltz si esponeva senza giri di parole la richiesta a Angela Merkel di non cedere di fronte alle difficoltà dell’Italia non ascoltandone le richieste in tema di aiuti e Coronabond.

Il contrattacco di Salvini

Una situazione molto complicata, trattata in un articolo estremamente duro con l’Italia. E Salvini nel suo intervento al Senato ha a sua volta attaccato senza giri di parole. “Aspettiamo l’ok dell’Europa, perché per fare qualunque cosa occorre l’ok dell’Europa. Con pessimo giusto un giornale tedesco, ‘Die Welt’, oggi scrive che gli italiani devono essere controllati dalla Commissione Europea. Aggiunge che la mafia aspetta soltanto una nuova pioggia di soldi all’Italia da Bruxelles”, ha esordito il leader della Lega, riassumendo alcuni momenti salienti dell’editoriale.

Quindi Salvini è passato al contrattacco, riaprendo anche la polemica in generale con l’Europa: “Sono dichiarazioni che fanno schifo. Dovrebbero sciacquarsi la bocca prima di parlare di Italia, di italiani e di tirare in ballo la mafia. E noi stiamo aspettando l’ok di queste persone?”.

Il nodo criminalità organizzata

“Vero è invece l’esatto contrario. Se non diamo subito soldi alle imprese e ai lavoratori, soprattutto nelle aree del Paese più depresse – il monito di Salvini -. In quel caso saranno mafia, camorra e ‘ndrangheta a prestare i soldi che non ci mette lo Stato. Quindi alla faccia dei geni di Berlino e Bruxelles”.

“Ci aspettiamo le scuse, viva l’Italia e gli italiani. E chiunque ci accosti alla mafia e a dei mendicanti si sciacqui la bocca. Perché abbiamo solo da insegnare ad altri popoli e poco da imparare”, è stata la chiosa finale del leader della Lega.

Andrea Corti

Nato a Roma nel 1978, dopo essersi dedicato al giornalismo scritto e ad aver pubblicato alcune biografie di personaggi dello sport come Zeman e Zanardi, ormai da anni è ‘sul campo’ con la telecamera in una mano e il microfono nell'altra. Dalle partite di calcio alle consultazioni per la formazione del governo, sempre con passione ed entusiasmo.

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