Sindacati di base e Unione Popolare hanno depositato in Cassazione una proposta di legge popolare sul salario minimo indicizzato ad almeno 10 euro l’ora su tutto il territorio nazionale. “Indispensabile in un Paese dove 5 milioni di lavoratori sono sotto i mille euro, l’11% delle persone che lavorano sono povere. Senza contare i tanti contratti pirata dove i lavoratori percepiscono cifre irrisorie e contratti firmati anche dai sindacati confederali dove i livelli retributivi sono al di sotto dei 10 euro l’ora. Questo ci allontana dall’Europa e allontana il Sud dell’Italia dal Nord del paese“. I dieci euro proposti andrebbero rivalutati ogni sei mesi rispetto all’inflazione, così da garantire sempre un salario quantomeno dignitoso.
La proposta di legge chiede anche l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, che inasprisca le pene nelle situazioni in cui viene messa a repentaglio la vita dei lavoratori. “Questo è un Paese che ogni anno lascia sul campo più di mille persone che la mattina si sono alzate per andare a lavorare. Sono numeri inaccettabili, a cui bisogna aggiungere quelle situazioni in cui si producono delle lesioni gravi e gravissime. Da oggi partirà la campagna, con l’obiettivo di ottenere le 50mila firme e arrivare alla discussione parlamentare”.
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