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Chiarezza sui parametri che determineranno o meno il via libera agli spostamenti tra regioni a partire dal 3 giugno. Li ha chiesti senza giri di parole il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel video pubblicato quotidianamente sui social e rivolto alla cittadinanza. E in cui non manca una polemica con alcuni presidenti di Regione.
“La domanda che noi ci poniamo è se dal 3 giugno potremo anche noi lasciare la nostra regione – ha affermato Sala –. Ne abbiamo necessità, per andare a trovare un parente o anche solo al mare e in montagna. Non solo, perché stiamo facendo bene i ‘compiti a casa’, cercando di contenere la potenziale diffusione del Coronavirus“.
L’appello al governo: “Ci spieghino”
Quindi un appello al governo, molto chiaro: “Applicheremo quello che si deciderà. Chiedo però un paio di cose, e ne ho parlato con il ministro Boccia. La prima è che non ce lo dicano il giorno prima, la seconda mi interessa di più. Vogliamo infatti capire in base a che parametri verrà presa questa decisione“, è stata la precisa richiesta di Sala.
“Basta capire, essere informati – insiste il sindaco di Milano –. Considereranno l’R0, il numero di tamponi fatti, il numero di persone in terapia intensiva? In fondo credo che sia giusto dare questo tipo di informazione“. Un Sala bellicoso, dunque. E che ha rilanciato: “In questa fase essere partecipi di ciò che sta succedendo è fondamentale“.
Sala e le Regioni “poco accoglienti”
Infine da Sala l’affondo ai presidenti di altre Regioni fuori dalla Lombardia: “Vedo che alcuni presidenti di Regione, come per esempio Toti, dicono che accoglieranno a braccia aperte i milanesi. Altri, non li cito, dicono che l’accoglienza ci sarà magari se fanno una patente di immunità o qualcosa del genere’. Parlo da cittadino, prima ancora che da primo cittadino, quando deciderò dove andare per un weekend o per una vacanza, me ne ricorderò“.