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Per Matteo Renzi non è un periodo semplice, dal punto di vista della popolarità: l’ex premier è bersagliato dalle critiche per il suo ruolo nella crisi di governo e, ultimamente, anche per i suoi rapporti con l’Arabia Saudita e il controverso principe ereditario bin Salman. Per non parlare del ‘fattore meme’, con video e post che ironizzano non poco sull’ex ‘rottamatore’ (soprattutto se si tratta di interviste in lingua inglese). Ma Renzi ha dalla sua un ultimo baluardo: la sua città d’origine, Rignano sull’Arno, in cui gode di un sostanziale appoggio da parte dei concittadini. Un sostegno non unanime, a dire il vero, ma comunque significativo.
Molti abitanti della cittadina in provincia di Firenze, infatti, sposano il pensiero e la linea politica di Renzi, volta a tenere sotto scacco l’ormai ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte su temi chiave come occupazione, Mes e fondi europei. C’è chi vorrebbe le elezioni subito e ridare la voce ai cittadini e chi giura che Renzi sa cosa vuole e mantiene grande fiducia nel Matteo di Rignano.
“Matteo lo conosco personalmente e sotto il profilo umano non posso dir niente – sostiene un concittadino di Renzi -. È un bravo ragazzo, perché abbia agito così nei confronti del governo non lo so, ma avrà avuto le sue ragioni. Sotto certi punti ha ragione, c’è un immobilismo assurdo. In questo momento così grave bisognava fare molto di più per la gente, per il lavoro. Il Paese ha bisogno di stabilità e di risolvere i problemi”.
“Tutti i disoccupati per strada e loro pensavano alle loro poltrone. Non si poteva più andare avanti così – sostiene un altro rignanese, che sposa la causa dell’ex sindaco di Firenze -. È ora di dire basta, Renzi ha fatto bene a dare uno scossone. Anche se io speravo si andasse al voto, dobbiamo essere noi italiani a decidere”.
“Sicuramente Renzi avrà fatto i suoi calcoli – ha aggiunto –, si sa che pretendeva molte più poltrone, ma stiamo vedendo troppi teatrini. La mia speranza è che il governo che arriva sia provvisorio e che a settembre-ottobre si vada a votare. In ogni caso, prima che cadesse, non potevamo avere un governo peggiore in un momento peggiore”.
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