Nel corso di una conferenza stampa presso l’hotel Bernini, Matteo Renzi, il leader di Italia Viva, ha rilasciato alcune dichiarazioni sui temi caldi degli ultimi giorni, tra cui le riforme istituzionali. “Io sono uno di quei pochi che al disegno delle riforme crede davvero, secondo me Meloni è animata davvero da una sincera esigenza di riforme e mi piace pensarlo e sperare che ce la faccia. Noi non faremo a lei ciò che lei ha fatto a noi quando votò contro il nostro referendum. Se c’è un sistema dove si va all’elezione diretta il nostro disegno sarebbe andare noi al ballottaggio, cosa che Macron ha fatto nel 2017, vincendo due volte al centro con quella competizione. Per questo vogliamo fare Renew Europe. Non pensiamo però che la soluzione sia quello al 40%, modello Sicilia, noi pensiamo debba essere 50 più uno“.
Renzi ha poi parlato dell’inchiesta pubblicata da “Domani” riguardante le società e gli affari della madre e dell’entourage stretto di Giorgia Meloni. “Quando è toccato a me essere l’oggetto di vicende analoghe, con elementi di diversità, io sono stato oggetto di una campagna dove questo dibattito si è aperto perché si diceva che io ero un ex presidente del Consiglio e che su di me si doveva sapere tutto. Detto ciò, la vita della mia famiglia è stata squartata, con mio padre sotto arresto, poi annullato, che veniva inseguito dalle telecamere anche durante l’interrogatorio. Non vale soltanto per me. Io ho un’opinione diversa, secondo me c’è un limite che non bisogna superare. Giorgia Meloni ha risposto al Domani dicendo ‘voi non mi attaccherete su questo’. Repubblica ha detto che ci sono delle contraddizioni rispetto al libro di Meloni. Se si fanno le pulci si fanno a tutti, se si decide che il limite è la famiglia, il limite rimane“.
Non è mancato un commento sulle ultime elezioni amministrative. “Credo che non le abbia vinte nessuno le amministrative“, ha dichiarato Renzi. “O meglio che la vittoria la deciderà il secondo turno. In teoria per i numeri ha vinto il centrodestra, ma di solito al secondo turno è più forte il centrosinistra. Partita aperta in molti comuni. Tutti noi veniamo da esperienze di natura amministrativa, però il passaggio per un Terzo Polo è complicato perché o hai una candidatura fortissima oppure stai in una coalizione importante. A Teramo Azione era con il centrodestra, Iv da sola e ha vinto il centrosinistra. A Siena saremo decisivi al ballottaggio. Le amministrative sono così, sono bestie strane“, ha aggiunto il leader di Italia Viva.
Renzi ha poi parlato delle elezioni europee del 2024. “Le europee sono un passaggio molto semplice: si va con il proporzionale. Chi andrà a votare vedrà il simbolo dei partiti, sui territori invece le cose cambiano: quel che è certo è che in questa fase noi siamo concentratissimi di fare un buon risultato come ha fatto Macron in Francia cercando di vincere al centro. Perché secondo me si vince al centro, non con gli estremisti. Cercheremo di coinvolgere chiunque possa rientrare all’interno della cornice di Renew Europe, chi vuole rompere rispetto questo progetto europeo lo dica“.
Renzi ha anche parlato del futuro del Terzo Polo. “Dopo la rottura del progetto del Terzo Polo, Azione annunciò con grande enfasi che due ex parlamentari di Iv e un consigliere regionale di Iv sarebbero passati ad Azione. Non capisco perché ci sono due pesi e due misure. Nel momento in cui c’è una frattura le persone sono libere di decidere di andare con chi ha voluto la frattura o con chi ha cercato di non farla. Ma noi non abbiamo fatto nessuna polemica, dovete trovare una sola mia frase di ostilità, antipatia, lontananza, rispetto il non rompere con Calenda. Dopo di che, chi semina vento raccoglie tempesta. Detto ciò le distanze fra noi sono molto meno grandi rispetto quelle che ci sono con i massimalisti e i sovranisti“.
Infine c’è stata anche una parentesi sulle nuove nomine nel Cda della Rai. “Se fossi stato nella Meloni avrei aspettato la fine del mandato di quelli di prima“, ha dichiarato Renzi. “Ma una volta che lei lo ha fatto, lo ha fatto in maniera legittima. Fuortes ha deciso di dimettersi, il consiglio di amministrazione ha approvato la nomina e anche il non dissenso dei 5 Stelle. Su questo una domanda fatevela riguardo la stampella del governo: la vigilanza doveva andare a me invece ai 5 Stelle, le vice presidenze a me invece andate ai 5 Stelle, e il tributario a Bonafede. C’è chi di notte ha le trattative e di giorno fa l’immacolato, Conte su questo non benissimo. Ma non venitemi a dire che hanno mandato via Fazio perché la scelta di non rinnovare il contratto è stata di Fuortes, dopodiché è andato a fare un contratto con un’altra testata. Io lo avrei lasciato andato andare? No perché era un valore per la Rai“.
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