La mediazione tra i partiti sulla riforma della giustizia ha dato i suoi frutti. Ieri, giovedì 29 luglio, il Consiglio dei ministri ha approvato alcune modifiche al testo, che hanno messo d’accordo anche gli oppositori più tenaci. I dubbi del Movimento 5 Stelle sull’improcedibilità per l’articolo 416 bis.1 del codice penale, riguardante l’aggravante mafiosa, si sono “sciolti” grazie a una mediazione del Pd con il ministro Andrea Orlando. La proposta prevede tempi più lunghi, fino a sei anni in appello, per i processi per delitti con aggravante mafiosa nella fase transitoria di entrata in vigore della nuova prescrizione, fino al 2024. A regime, inoltre, è prevista la possibilità di termini fino a 5 anni.
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Al termine del Cdm, Marta Cartabia, la ministra della Giustizia, ha sottolineato che c’è “l’impegno a ritirare tutti gli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza con l’obiettivo di concludere nei prossimi giorni” l’approvazione della riforma della giustizia. “Abbiamo apportato degli aggiustamenti, come annunciato la scorsa settimana con Draghi, alla luce del dibattito molto vivace che si è sviluppato in queste settimane, sia da parte delle forze politiche che degli operatori e degli uffici giudiziari che saranno i primi a essere chiamati alla grande sfida di implementare una riforma così significativa e innovativa nel nostro Paese”, ha aggiunto Cartabia. “L’obiettivo è garantire una giustizia celere, nel rispetto della ragionevole durata del processo, e allo stesso tempo garantire che nessun processo vada in fumo”. La Guardasigilli ha anche sottolineato la volontà del Cdm di “accelerare il più possibile per concludere la riforma prima della pausa estiva”.
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Giuseppe Conte, il leader in pectore del Movimento 5 Stelle, si è detto rammaricato “perché dalla Lega c’è stata una durissima opposizione” all’allungamento dei tempi di prescrizione “per i processi per mafia”. Dal canto suo, Matteo Salvini, il leader della Lega, ha espresso soddisfazione per la riforma della Giustizia assieme a Giulia Bongiorno. “Come chiesto dalla Lega, non rischieranno di andare in fumo i processi per mafia, traffico di droga e violenza sessuale. E ora avanti tutta con i referendum che completeranno il profondo cambiamento chiesto dai cittadini”. Anche Enrico Letta, il segretario del Pd, ha commentato la mediazione raggiunta. Per lui, questa è una “riforma della giustizia che si avvicina all’Europa e che fa compiere grandi avanzamenti in termini di modernità ed efficacia. Cartabia ha trovato il giusto equilibrio per superare la riforma precedente senza scadere nell’impunità. Ci siamo spesi per l’accordo. Ne siamo contenti”, ha scritto su Twitter.
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