Renzi: “Con letta incontro
molto franco e molto cordiale”

Dopo 7 anni di forte tensione a distanza, Enrico Letta e Matteo Renzi si rivedono per la prima volta faccia a faccia. Era infatti il febbraio 2014, quando con quel famoso “Enrico, stai sereno” l’ex sindaco di Firenze aveva di fatto anticipato la sfiducia del Partito Democratico (di cui ai tempi Renzi era segretario) al presidente del Consiglio Letta. La foto del passaggio della campanella a Palazzo Chigi tra i due, che non si guardano negli occhi, rimarrà nella storia della politica italiana.

In ogni caso, Renzi torna in uno studio televisivo per la prima volta da quando si è insediato di Mario Draghi come nuovo capo del governo. E lo fa accettando l’invito di Myrta Merlino a L’Aria che tira, su La7, a poche ore di distanza dall’incontro tra i due nella sede Arel. “Ora dobbiamo pensare ai vaccini e alle riaperture, al rilancio e alle infrastrutture come stanno facendo in Inghilterra, Usa e Israele. Perché finché non riapri, non c’è ristoro o sostegno che tenga, esordisce il leader di Italia Viva parlando della nuova esperienza di governo.

Gli elementi di discordia tra Renzi e Letta

Si va poi al succo delle questioni politiche, al centro del colloquio tra Letta e Renzi. “Concordo con quanto detto dal Nazareno: con Letta c’è stato un incontro molto franco e molto cordiale. Ci sono alcuni elementi sui quali non siamo d’accordo: lui cerca un’alleanza strategica con 5 Stelle e Conte, noi no. Ma se ci sono dei temi sui quali convergere, ben venga. Enrico non vuole un Pd subalterno ai 5 Stelle e noi di certo non ci alleeremo alle prossime elezioni con loro”. E motiva: “Il Movimento 5 Stelle è nato sul Vaffa e ora vuole fare quello gentile, voleva solo due mandati e ora si stanno scannando al suo interno per il terzo, voleva uscire dall’euro e adesso fa l’europeista, non voleva le Olimpiadi a Roma ora chiedono a gran voce di organizzare i grandi eventi”.

Il nodo delle Comunali e dei viaggi all’estero

“La priorità sono i vaccini e riaprire. A ottobre avremo il voto in 5 grandissime città: il M5s celebra un fallimento, con Raggi e Appendino, quindi non ci si può alleare con chi ha espresso i sindaci di queste due metropoli. A Roma? Se da una parte c’è Raggi, starei con Calenda a occhi chiusi. Al Pd chiedo di parlare di contenuti; mettiamo le persone più adatte. E rilancia: “In alcune città Italia Viva può dare una mano. Anche con le donne: Isabella Conti (sindaca di San Lazzaro di Sàvena, ndr) ad esempio, può fare il sindaco di Bologna.

“Smetto di fare politica? Semmai sono altri che dovrebbero cominciare a farla”, è la risposta sferzante di Matteo Renzi, il quale poi spiega i suoi recenti viaggi all’estero. “Finché non c’è una legge che vieta di fare un altro lavoro mentre si è in Parlamento, tutto è compatibile. Quando e se ci sarà, mi comporterò di conseguenza. Cosa farei in quel caso? Ve lo dirò in futuro”.

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