“Se Giuseppe Conte vuole pieni poteri come Salvini, io dico no”. Matteo Renzi non arretra di un passo e lancia un ultimatum al presidente del Consiglio. In un’intervista al Pais, il leader di Italia Viva si dice pronto a far cadere il governo se il Conte non farà marcia indietro sulla cabina di regia per il Recovery Plan. “Non è un problema di posti, che pure mi hanno offerto. Il meccanismo del dibattito sulle regole istituzionali non può essere compensato con un piccolo accordo”, sottolinea l’ex capo del governo.
Conte, prosegue Renzi, “sta viaggiando in contromano su un’autostrada“, ma “se recupera la lucidità e frena su questa misura assurda, siamo pronti a ragionare sulla questione“. Nell’intervista telefonica rilasciata dal leader di Iv si dice che Conte è stato confermato presidente del Consiglio “dopo che, un anno e mezzo fa, avevamo fatto un’operazione in Parlamento contro Salvini“.
Renzi: “Su Conte il Pd in privato mi dà ragione”
Renzi aggiunge che Conte ha lavorato contro la pandemia, “e in alcune cose lo ha fatto meglio che in altre, ma non si può accettare che in nome dell’emergenza, 10 mesi dopo il suo inizio, si arroghi tutti i poteri dello Stato per spendere questi 200 miliardi. Abbiamo rimosso Salvini per questo”. Alla domanda se crede di avere in questo l’appoggio almeno di una parte del Pd e dell’opposizione, Renzi risponde: “Molti di quelli che in pubblico prendono le distanze da me, in privato riconoscono che le nostre critiche sono giuste e autentiche. Per questo spero che Conte si fermi”.
“In caso crisi, la maggioranza si troverebbe”
“La bussola per il Presidente della Repubblica è la Costituzione. E la Costituzione dice che si verifica se c’è una maggioranza in Parlamento. Spero che non si arrivi a tanto ma se si arrivasse lì, scommetto sulla presenza di un’ampia maggioranza parlamentare. Penso che voteremo per le politiche nel 2023“. Ha detto ancora Matteo Renzi in un’intervista rilasciata al quotidiano il Messaggero in cui assicura: “Non lavoro per la crisi di governo, lavoro per evitare la crisi del Paese“. “Ci sono duecento miliardi di euro che appartengono ai nostri figli, che noi prendiamo in prestito aumentando il debito pubblico e che servono per il futuro dell’Italia. Non accetto che qualcuno voglia spenderli alla chetichella, senza passare dal Parlamento. E non accetto che qualcuno possa esautorare il governo con task force e poteri sostitutivi”.