[scJWP IdVideo=”JDxesFqr-Waf8YzTy”]
“Noi non scambieremo il nostro sì alla proposta di governance in cambio di un ‘aggiungi un posto a tavola’. Detta in un altro modo, non già al Presidente del Consiglio che ne è consapevole, ma a chi ci segue, noi non stiamo minimamente chiedendo che nella cabina di regia ci sia anche un ministro di un colore politico più vicino al nostro. Avevamo chiesto, di fronte ai 200 miliardi da spendere, cifra che non ricapiterà per anni, decenni, che il Parlamento faccia un dibattito vero. Sfidando le opposizioni. Altrimenti perdiamo la credibilità della politica. Se non lo facciamo adesso, cosa ci stiamo a fare il Parlamento?“. Così Matteo Renzi in Senato, nel suo duro attacco al Governo e al premier Giuseppe Conte.
Renzi e le polemiche sulla legge di bilancio
“Noi abbiamo chiesto il 22 luglio di venire in agosto in aula. Sarebbero andati bene anche settembre e ottobre. Quello che non va bene, signor presidente del Consiglio, è che ci arrivi nottetempo alle 2 sulla posta certificata dei ministri un progetto di 128 pagine. Che deve diventare un emendamento alla legge di bilancio. Con una proposta che prevede dei manager con poteri sostitutivi rispetto al governo“, incalza ancora Renzi.
“La legge di bilancio non verrà discussa nemmeno quest’anno da un ramo del Parlamento“, sottolinea Renzi. Che poi si rivolge ai colleghi del Partito Democratico: “Eravamo insieme, nello stesso partito, quando due anni fa firmammo un ricorso alla Corte Costituzionale contro la scelta del Governo di non farci discutere la legge di bilancio. Se sbaglia Salvini e noi facciamo lo stesso, sbagliamo anche noi. Questa discussione è fondamentale per le istituzioni, è in ballo la credibilità del Paese. O adesso ormai più. Un Governo non può essere sostituito da una task force, non possiamo rinunciare ad essere parlamentari“.
Gli applausi di Lega e Fratelli d’Italia: “Parla come l’opposizione”
[scJWP IdVideo=”OztzX420-Waf8YzTy”]
E il leader di Italia Viva va anche oltre. “Se i suoi collaboratori telefonano ai giornali per dire che vogliamo una poltrona in più, sappia che se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre. Sono due da ministro e una da sottosegretario, e sono nostre a sua disposizione. Se invece vuole ragionare sul serio, spieghi che questo non è un talk show. Non è il Grande Fratello. Ma la politica“, è la conclusione di Renzi.
Addirittura il leader di Italia Viva, al termine del suo intervento al Senato, riceve gli applausi anche dagli scranni della Lega. Così la senatrice Rauti di Fratelli d’Italia: “Saluto il collega Renzi, che usa le parole dell’opposizione. Ha strappato applausi anche da questa parte“.