La loro storia politica si è incrociata più volte, portandoli a collaborare anche da molto vicino. Eppure nel corso degli anni si sono allontanati sempre più, fino ad arrivare a una sostanziale incompatibilità politica e anche ideologica. Sono Matteo Renzi e Carlo Calenda, che non solo condivisero l’esperienza in Pd nel 2018 e 2019, ma anche quella al governo. L’attuale leader di Azione fu infatti ministro dello sviluppo economico quando premier era il fondatore di Italia Viva. Ora però i rapporti sono ai minimi storici. In particolare per quanto riguarda la situazione dell’Arabia Saudita.
Stanno facendo infatti enormemente discutere le parole di Renzi, recatosi in visita dal principe Mohammed bin Salman che ha elogiato per la politica del lavoro saudita. Una situazione molto delicata, soprattutto per il non indifferente nodo dei diritti umani tutt’altro che cristallini nel Paese in questione. Tanto da indurre Calenda a bastonare senza giri di parole il suo ex compagno di partito.
“Qui solo qualche giorno fa avevo ricordato con orgoglio il coraggio di Renzi a San Pietroburgo nel ricordare a Putin i diritti delle minoranze e i valori democratici – ha scritto infatti Calenda su Twitter –. Ritengo che per quanto si possa essere su fronti opposti non si debbano mai disconoscere i meriti oggettivi. E tuttavia con la stessa nettezza voglio dire che ritengo inaccettabile che un senatore della Repubblica pagato dai cittadini vada in giro per il mondo a fare il testimonial di regimi autocratici dietro pagamento di lauti compensi“.
E Calenda alza ulteriormente il tiro: “Prendere soldi da governi di Paesi stranieri mentre eserciti ancora un’attività politica è inaccettabile. E sono per primi i liberali a doverlo dire con nettezza. Si tratta di una cosa semplicemente immorale e pericolosa. Con che credibilità Renzi potrebbe in futuro ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri o sedere nel Copasir o influenzare la politica estera dopo aver preso soldi personalmente dall’Arabia Saudita?“.
Un segnale ancora più evidente del clima tesissimo che serpeggia tra le anime centriste del centrosinistra fuoriuscite dal Pd. E in un’epoca in cui Giuseppe Conte ha esigenza di fare quadrato attorno a forze politiche che possano concedergli la fiducia, i segnali sono tutt’altro che buoni.
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Nel frattempo però arriva la replica del diretto interessato, non rivolta specificamente a Calenda ma a tutti coloro che a suo giudizio stanno approfittando dei fatti sauditi per ignorare le urgenze del Paese durante la crisi di governo. “L’Italia si sta giocando il futuro. La crisi deve decidere del Recovery Plan, vaccini, scuole. Chi ha idee porta le idee al tavolo. Chi non ne ha usa i diversivi, l’aggressione personale, la simpatia, il carattere“, afferma infatti un piccato Renzi in un video pubblicato sui social.
“Il diversivo di oggi è la conferenza internazionale a Riyadh. Prendo l’impegno di discutere con tutti i giornalisti in conferenza stampa dei miei incarichi internazionali, delle mie idee sull’Arabia Saudita. Di tutto. Ma lo facciamo la settimana dopo la fine della crisi di governo. Adesso è del futuro dell’Italia e non del futuro dei sauditi che stiamo discutendo“, ha tagliato corto Renzi.
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