Qualche sorpresa e molte conferme nelle Elezioni Regionali rispetto ai pronostici della vigilia. Prima della chiusura delle urne, infatti, c’era grande incertezza in almeno due delle Regioni chiamate al voto per eleggere i rispettivi Presidenti. Alla fine il risultato finale è stato un pari: 3-3, che determina però una vittoria politica per il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, per certi versi anche inaspettata.
Sotto la lente d’ingrandimento Toscana e Puglia, in bilico tra i rispettivi candidati di centrosinistra e centrodestra, ma i dati ufficiali del Ministero dell’Interno parlano chiaro. Eugenio Giani, candidato del centrosinistra unito, è il nuovo presidente della Regione Toscana. L’ex presidente del Consiglio Regionale toscano è avanti di circa sei punti (48%) nei confronti della sfidante del centrodestra, la leghista Susanna Ceccardi, ferma al 40%. Irene Galletti (Movimento 5 Stelle) è al 6%.
Poteva esserci decisamente molto più equilibrio nella seconda, con un appassionante testa a testa tra il presidente uscente, Michele Emiliano (Partito Democratico), e il candidato del centrodestra, Raffaele Fitto. L’ex sindaco di Bari, invece, ha vinto con ben otto punti di vantaggio sull’ex presidente della Regione Puglia: 46% per Emiliano contro il 38% di Fitto. La pentastellata Antonella Laricchia, che poteva essere una sorta di ago della bilancia della contesa, è al 11%.
Nessuna sorpresa nelle altre zone d’Italia in queste Regionali
Nelle restanti quattro Regioni a statuto ordinario non ci sono invece sorprese rispetto alle attese della vigilia. La Liguria resta sotto la guida del forzista Giovanni Toti, che raggiunge il 56%, contro l’unico candidato comune tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, Ferruccio Sansa, fermo al 38%. Nelle Marche netto successo di Francesco Acquaroli (centrodestra), con il 49% dei consensi; lo segue il candidato del centrosinistra, Maurizio Mangialardi, con il 37%.
Non c’è invece veramente partita in Veneto: vittoria a valanga per Luca Zaia, che viene confermato presidente della propria Regione con il 76%. Arturo Lorenzoni (centrosinistra) è fermo al 15%. Sul fronte opposto, successo bulgaro per il centrosinistra in Campania: Vincenzo De Luca resta presidente col 69% contro l’avversario Stefano Caldoro del centrodestra (17%). Valeria Ciarambino (5 Stelle) si trova al 10%.
In Valle d’Aosta, regione a statuto speciale dove si vota con un sistema elettorale diverso rispetto alle altre zone d’Italia, secondo le prime proiezioni, il primo partito è la Lega (20-24%), seguito dal Progetto Civico Progressista (che comprende anche il Pd) con il 13-17% e dall’Union Valdoteaine (11-15%). In questa regione lo scrutinio comincerà nella mattina del 22 settembre.