La piattafoma online è raggiungibile dal sito del ministero della Giustizia. Per accedere è necessario autenticarsi con il proprio Spid oppure con Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi
Da giovedì è attiva la piattaforma pubblica per la raccolta delle firme digitali per i referendum abrogativi o costituzionali, e delle iniziative legislative di natura popolare. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. L’iniziativa, sviluppata dal governo, è del ministero della Giustizia e ha l’obiettivo di rendere più semplice la raccolta firme. Questa modalità era stata già sperimentata negli scorsi anni con il referendum sulla cannabis e con quello sull’eutanasia, ma le firme erano state raccolte su una piattaforma privata a pagamento. Per il referendum sulla cannabis erano state registrate 50mila firme in un’ora e l’obiettivo delle 500mila sottoscrizioni era stato raggiunto in una settimana.
La raccolta delle firme online è già possibile dal 2021 attraverso una piattaforma predisposta da un ente certificatore convenzionato con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid). Adesso, però, è stata istituita anche la piattaforma pubblica, tramite cui l’operazione diventa più semplice e anche gratuita. Il sistema è utilizzabile dai promotori di proposte referendarie e dagli uffici della Corte di Cassazione e delle Camere, per gestire tutte le fasi del processo di raccolta delle firme dei sostenitori in formato digitale.
La piattafoma online è raggiungibile dal sito del ministero della Giustizia. Per accedere è necessario autenticarsi con il proprio Spid oppure con Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Una volta all’interno si sceglie quale iniziativa sostenere e si procede con un paio di click affinché la firma venga registrata. Il sistema effettuerà la verifica della presenza e la validità delle firme attraverso il sistema dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).
Sulla piattaforma sono disponibili i quattro quesiti che compongono il referendum contro il Rosatellum, ovvero l’attuale legge elettorale e il quesito contro l’autonomia differenziata. Elisabetta Trenta ha affermato: “I partiti non possono sostituirsi ai cittadini. Quando questo succede, e decidono al loro posto, cosa che è avvenuta grazie al Rosatellum, allora non c’è più rappresentanza, il Parlamento non conta più“.
Da giovedì le firme per i referendum propositivi e abrogativi si possono raccogliere anche online. Carlo Nordio ha detto che “la piattaforma rappresenta un’innovazione cruciale per la partecipazione politica in Italia e pone il Ministero e il nostro Paese all’avanguardia nell’uso delle tecnologie digitali a supporto della democrazia”. Il ministro della Giustizia ha sottolineato il proprio impegno nel promuovere strumenti innovativi volti a facilitare la partecipazione attiva dei cittadini. L’associazione Luca Coscioni festeggia e sottolinea: “Un risultato storico anche se arrivato con un ritardo di oltre due anni e mezzo nell’applicazione della legge istitutiva della piattaforma, che avrebbe dovuto essere attiva dal 2022“. La segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato di “grande vittoria e grande soddisfazione per poter finalmente mettere le tecnologie digitali al servizio della partecipazione. Una bella giornata per la democrazia”.
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi-Sinistra, hanno dichiarato: “Ora la raccolta di firme per il referendum contro l’autonomia differenziata e la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo sarà rilanciata più speditamente“. Riccardo Magi, segretario di +Europa ha affermato dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge: “È una cosa che chiediamo da anni“. “Con un nostro emendamento nel 2021 è diventata realtà questa piattaforma. Finalmente ci siamo: è possibile firmare i referendum con firma digitale e gratuitamente sulla piattaforma realizzata dal governo. Ci siamo battuti quasi tre anni fa ormai con Mario Staderini, con l’associazione Coscioni, con Marco Gentili per ottenere questo strumento che semplifica l’esercizio dei diritti politici dei cittadini di promuovere referendum”, ha continuato.
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