Chi pensa che l’imminente crisi di governo sia un fatto politico che riguarda solamente l’Italia si sbaglia di grosso. Tante sono le questioni a livello istituzionale in ballo che mettono paura anche fuori dai nostri confini. Sì, perché solo un esecutivo forte e nel pieno delle proprie funzioni può essere capace di affrontare i molteplici problemi internazionali che si stanno dipanando col tempo.
La questione Recovery Plan
Il cosiddetto Recovery Plan italiano, ossia il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Recovery and Resilience Facility), dovrà essere presentato alla Commissione europea entro il 30 aprile 2021. Solo dopo questo passaggio è prevista la prima erogazione di contributi economici, pari a circa 20 miliardi. Somma erogata in base alla valutazione della Commissione e all’approvazione a maggioranza qualificata del Consiglio dell’Ue.
Dopo la prima tranche, ce ne saranno altre fino alla fine del 2023, ma le erogazioni semestrali successive all’approvazione iniziale saranno sempre sottoposte a monitoraggio da parte delle istituzioni Ue. Tuttavia, il Recovery Plan potrà arrivare a Bruxelles solo dopo la ratifica del nostro governo e l’approvazione da parte del Parlamento italiano. Da quando sono iniziate le contestazioni di Italia Viva, c’è molta apprensione a livello nazionale e internazionale rispetto all’avanzamento della stesura del Piano da parte dell’Italia. Piano che non è ancora arrivato alle Camere, ora costrette ad affrontare la crisi di governo. Senza dimenticare il piano vaccinale.
La crisi di governo alle porte del semestre bianco
Il tempo passa e la data del 3 agosto 2021, inizio ufficiale del semestre bianco di Sergio Mattarella non è più così lontana. Se quel giorno le Camere non saranno state sciolte, sarà questo Parlamento (per Costituzione) a potere muovere le danze sull’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, nel febbraio 2022. Scontentando così la coalizione di centrodestra, che ora chiede a gran voce le elezioni anticipate, stante la crisi di governo. Anche con la speranza di potere lei indicare (e per la prima volta nella storia) il nuovo Capo dello Stato. Non proprio una figura di secondo piano. E c’è qualcuno che potrebbe scommettere che Mattarella potrebbe essere anche confermato, visto che è molto apprezzato a livello internazionale.
La presidenza italiana del G20
Infine, la presidenza italiana del G20. Con la presa in carico dal 1° dicembre 2020 del ruolo, annunciato dallo stesso Giuseppe Conte, si dà il via alla preparazione del forum economico internazionale 2021, che vedrà la nazione italiana protagonista. Questo evento riunisce i 19 Paesi più potenti a livello economico del mondo, con l’aggiunta dell’Unione Europea. Si tratta di incontri e riunioni tra Capi di Stato, ministri dell’Economia e Finanze e i cosiddetti Sherpa, figure guida che ogni Paese assume per occuparsi di negoziati preparatori agli eventi e di dichiarazioni finali. Lo scopo è rafforzare la collaborazione per obiettivi comuni.
Il G20 si articolerà in una serie di eventi distribuiti su tutto il territorio nazionale a partire da maggio 2021, con il culmine nel vertice dei Capi di Stato del 30 e 31 ottobre a Roma. Il calendario delle riunioni ministeriali è già in parte stabilito e comprende una serie di dibattiti tematici. A partire dagli appuntamenti su Cultura e Turismo di inizio maggio. E se in quel periodo fossimo in piena campagna elettorale, di certo non faremmo proprio un gran figurone agli occhi del mondo intero.