Quirinale, Berlusconi rinuncia al Colle. Spunta l’ipotesi Riccardi

La corsa al Quirinale sta entrando nel vivo. A poche ore di distanza dal 24 gennaio, giorno della prima votazione, alcuni scenari sfumano, mentre altri iniziano a diventare più concreti. Ieri sera, Silvio Berlusconi, il nome più chiacchierato delle ultime settimane, ha scelto di rinunciare alla candidatura. L’ex premier non si è presentato al vertice del centrodestra su Zoom, lasciando alla senatrice Licia Ronzulli il compito di comunicare la sua decisione. Nonostante la scelta di non “scendere in campo”, il Cavaliere ha comunque provato a dettare le condizioni della partita, dichiarando che dal centrodestra arriverà una proposta condivisa.

Non sono mancate alcune considerazioni sull’ipotesi Draghi. Per Berlusconi l’attuale presidente del Consiglio “deve rimanere al suo posto” affinché “si completi l’opera con l’attuale governo”. Questo punto è stato ribadito anche da Antonio Tajani. Il coordinatore di Forza Italia ha dichiarato che la linea del partito è che “Mario Draghi resti a Palazzo Chigi e non vada al Quirinale”. Ha poi aggiunto che il governo “non dovrebbe subire rimpasti né nuovi ingressi”. Tajani ha anche definito inaccettabile “la ghettizzazione della sinistra” nei confronti dei candidati di centrodestra.

Le reazioni alla scelta di Berlusconi

Salvini ha commentato la scelta di Berlusconi su Twitter. “Giornata importante, per il centrodestra e per l’Italia. Dopo la scelta generosa di #Berlusconi, ora vediamo se a sinistra continueranno a dire di no a tutte e tutti”. In generale, la Lega ha visto il gesto del Cavaliere come essenziale “per il bene del Paese e della coalizione”. Anche Fratelli d’Italia ha “apprezzato il senso di responsabilità di Silvio Berlusconi”. Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, e Antonio De Poli, presidente nazionale del partito, hanno dichiarato che “con il suo gesto Berlusconi testimonia con generosità e profondo senso dello Stato la sua statura di uomo delle istituzioni ed è un sentimento di gratitudine condiviso da tutto il Centrodestra. Siamo fiduciosi che anche gli altri schieramenti del Parlamento mostreranno altrettanta sensibilità e responsabilità istituzionale”.

Quirinale, De Poli: “Da subito centrodestra a lavoro per nuovi nomi”

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De Poli ha poi parlato di un centrodestra unito, “che comincerà da stasera e nei prossimi giorni a lavorare per trovare delle soluzioni con dei candidati da proporre. Durante la riunione non c’è stato nessun veto, c’è stata una discussione ampia e franca”.

Quirinale, Lupi: “Passo indietro di Berlusconi apre una nuova fase”

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Maurizio Lupi, il presidente di Noi con l’Italia ha espresso apprezzamento per la scelta di Berlusconi. “Ancora una volta il presidente Berlusconi ha dimostrato di essere un grande politico e il fondatore del centrodestra. Noi eravamo tutti convinti che la sua candidatura fosse la più autorevole del centrodestra. Il suo passo indietro apre una fase di dialogo su altri nomi, non accettiamo pregiudizi”.

A sinistra spunta l’ipotesi Riccardi

Mentre il centrodestra ha espresso ammirazione per il passo indietro di Berlusconi, il centrosinistra si è limitato a ribadire che la candidatura dell’ex premier è sempre stata “irricevibile”. “Il centrodestra non è maggioranza e non ha quindi diritto di prelazione sul Quirinale”, ha aggiunto Enrico Letta su Twitter. Nelle ultime ore è emerso che il centrosinistra potrebbe scegliere Andrea Riccardi, ex ministro per la Cooperazione Internazionale e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, come candidato attorno al quale compattarsi. Questa eventualità è emersa sia da fonti vicine al Movimento 5 Stelle che da persone vicine al Pd.

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