Secondo alcune fonti, dall’inizio della guerra (7 ottobre) l’amministrazione Biden ha effettuato più di cento trasferimenti di aiuti militari a Israele
Gli Stati Uniti inviano ogni anno miliardi di dollari a Paesi di tutto il mondo per aiutarli ad affrontare conflitti, a gestire la sicurezza interna, disagi economici e umanitari. Da diversi mesi la Casa Bianca sostiene militarmente la guerra di Israele contro Hamas e per questo è stata ampiamente criticata. Alcuni politici hanno invitato il presidente Joe Biden a limitare i trasferimenti di armi offensive a Israele. Dopo aver sospeso la precedente spedizione di 3.500 bombe per impedire a Israele di usare le armi per attaccare la città di Rafah, l’amministrazione Biden ha detto ai principali legislatori che sta inviando un nuovo pacchetto di oltre 1 miliardo di dollari in armi e munizioni a Israele. Questo include circa 700 milioni di dollari in munizioni per carri armati, 500 milioni di dollari in veicoli tattici e 60 milioni di dollari in colpi di mortaio.
Dopo la mossa di Biden della scorsa settimana di sospendere le spedizioni di bombe, i Repubblicani stavano progettando di avanzare un disegno di legge per imporre la consegna di armi offensive a Israele. “Ci opponiamo fermamente ai tentativi di limitare la capacità del Presidente di fornire assistenza di sicurezza statunitense in linea con la politica estera americana e gli obiettivi di sicurezza nazionale”, ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, aggiungendo che l’amministrazione prevede di spendere “fino all’ultimo centesimo” stanziato dal Congresso nel pacchetto supplementare sulla sicurezza nazionale.
Sin dalla sua fondazione come governo provvisorio Israele ha ricevuto sostegno dagli Stati Uniti che hanno inviato centinaia di miliardi di dollari al paese ebraico nel secondo dopoguerra. Gli Usa hanno fornito a Israele un’importante assistenza economica, ma anche sostegno all’esercito. Gli Stati Uniti hanno concordato di fornire a Israele quasi 4 miliardi di dollari all’anno fino al 2028, ma stanno prendendo in considerazione la possibilità di integrare ulteriori finanziamenti nel contesto della guerra con Hamas. Secondo la legge del 2008, il Paese deve garantire che qualsiasi arma fornita ad altri paesi del Medio Oriente non comprometta il QME (Qualitative military edge o vantaggio militare qualitativo) di Israele. Secondo alcune fonti gli aiuti statunitensi rappresentano circa il 15% del bilancio della difesa israeliana. Come rivelano i sondaggi circa la metà degli americani ha opinioni favorevoli su Israele e a essere più critici nei confronti degli aiuti militari inviati sono i giovani.
Secondo alcune fonti, dall’inizio della guerra (7 ottobre) l’amministrazione Biden ha effettuato più di cento trasferimenti di aiuti militari a Israele, per un totale di circa 250 milioni di dollari. Gli Stati Uniti forniscono circa 3,3 miliardi di dollari all’anno sotto forma di sovvenzioni nell’ambito del programma Foreign Military Financing (FMF), fondi che Israele utilizza per acquistare attrezzature e servizi militari statunitensi. Inoltre 500 milioni di dollari all’anno possono essere spesi per programmi di difesa missilistica israeliani e congiunti USA-Israele, in cui i due paesi collaborano alla ricerca, allo sviluppo e alla produzione di questi sistemi utilizzati da Israele, tra cui Iron Dome, David’s Sling e Arrow. II. Gli Stati Uniti hanno fornito ingenti pacchetti di aiuti esteri anche ad altri paesi del Medio Oriente, come Egitto e Iraq.
Prima di avviare importanti trasferimenti di armi e attrezzature militari ai governi stranieri il presidente deve informare il Congresso. Per quanto riguarda i trasferimenti caratterizzati da un’alta somma di denaro, i legislatori hanno un periodo di tempo per rivedere la vendita. Questa può essere bloccata con una risoluzione congiunta, anche se il presidente può comunque decidere di procedere se ritiene che sia in atto un’emergenza per la sicurezza nazionale. È questa la mossa che ha utilizzato Joe Biden nei casi di Israele e Ucraina.
La Legge Leahy vieta agli Stati Uniti di fornire assistenza in termini di sicurezza a governi o gruppi stranieri che commettono gravi violazioni dei diritti umani. Tuttavia, alcune fonti hanno fatto sapere che il Paese ha violato la regola nei confronti di Israele e di altri paesi del Medio Oriente. Negli anni ’80 ad esempio Ronald Reagan vietò i trasferimenti di armi a Israele perché sarebbero state utilizzate sui civili durante l’invasione del Libano.
Martin Indyk, ex ambasciatore statunitense in Israele ha chiesto una riduzione degli aiuti statunitensi: “Le relazioni tra Stati Uniti e Israele sarebbero molto più sane senza questa dipendenza. È ora che Israele, a 75 anni, possa reggersi sulle proprie gambe”, ha scritto su Twitter nel 2023. “I sostenitori degli aiuti affermano che questi favoriscono una collaborazione continua e importante tra le industrie e gli esperti della difesa statunitensi e israeliani e aiutano i paesi a contrastare le minacce condivise in Medio Oriente, in particolare l’Iran. Gli aiuti statunitensi rimangono una ‘spesa vitale ed economicamente vantaggiosa’ che migliora la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e non dovrebbero essere ridotti o condizionati, hanno scritto più di trecento legislatori repubblicani nel 2021. Porre fine agli aiuti militari statunitensi oggi ‘manderebbe un messaggio a tutti I nemici di Israele ritengono che il più grande amico di Israele si stia allontanando, quindi dovrebbero raddoppiare i loro piani per ulteriori e più mortali attacchi allo stato ebraico’, ha scritto Elliott Abrams, membro senior del CFR, nel settembre 2023″, si legge nel sito del Consiglio per le relazioni estere.
Dall’inizio della guerra l’Ucraina ha ricevuto dagli Stati Uniti aiuti militari per un valore di circa 175 miliardi di dollari in totale. Di questi solo 107 miliardi di dollari aiutano direttamente il governo dell’Ucraina e una parte sostiene altri paesi colpiti nella regione. La maggior parte degli aiuti è di natura militare, ma una parte di questi è anche destinata ad aiutare gruppi di volontariato o istituzioni ucraine, forze dell’ordine, rifugiati ed emittenti radiofoniche indipendenti. Oltre agli Stati Uniti altri membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e dell’Unione Europea (UE), stanno fornendo ingenti pacchetti di aiuti all’Ucraina.
Gran parte del denaro viene speso negli Stati Uniti per pagare le fabbriche e i lavoratori americani che producono le armi che vengono spedite in Ucraina.
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