Presidente della Repubblica, si vota a Montecitorio: abbracci per Casini

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Parte oggi, lunedì 24 gennaio, la prima votazione per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. I primi della “chiama” sono stati i senatori a vita, subito dopo si è proceduto con i senatori in ordine alfabetico. E con l’ipotesi che le schede bianche vadano per la maggiore, uno dei nomi forti della giornata è apparso essere quello di Pier Ferdinando Casini. Non a caso accolto con grande affetto, in particolare dai parlamentari di centrodestra.

Senatori al voto: affetto e strette di mano per Casini

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Si è nel frattempo conclusa la prima e seconda chiama dei senatori, riunitisi in Aula a Montecitorio per iniziare la votazione che eleggerà il nuovo Capo dello Stato. La prima votazione è iniziata poco dopo le 15 dai senatori a vita. Dopo anni è tornato in aula il senatore Umberto Bossi che ha inaugurato la corsa per l’elezione del 13esimo Presidente della Repubblica. A seguire Liliana Segre, Renzo Piano, Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Mario Monti e l’ex presidente Giorgio Napolitano, che però non era presente.

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Nel corso della prima e seconda chiama per i senatori, riuniti in Aula a Montecitorio per l’elezione del 13esimo Presidente della Repubblica, si è quindi presentato anche Pier Ferdinando Casini. L’ex Presidente della Camera, che nei giorni scorsi era stato colpito dal Covid, è guarito e ha regolarmente votato in Aula accolto da un caloroso abbraccio di tutto il centrodestra.

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Casini ha quindi regolarmente votato al momento della chiama per indicare il nuovo Presidente della Repubblica. Qui il momento del suo voto e di quello del leader di Italia Viva, il senatore Matteo Renzi.

Appello Renzi: “Presidente della Repubblica? Serve accordo politico”

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Proprio Matteo Renzi ha chiesto che le operazioni verso l’elezione del Presidente della Repubblica si sviluppino nella maniera più efficace possibile. “Il mio è un appello. Non ho più il ruolo che avevo sette anni fa quando facemmo bene. Io sono solo un pezzo del puzzle. Il mio appello ai colleghi è che su queste cose non si scherza. Basta wrestling. Spero si chiuda tutto nelle prossime 72 ore. Tocca a chi ha più responsabilità oggi. Chi ha candidati in pista deve tirarli fuori“. Così il leader di Italia Viva.

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Renzi si è poi esposto sui possibili nomi che ballano per il Colle: “Riccardi? Candidatura di bandiera. Draghi? Penso che sia una personalità straordinaria e un punto di riferimento. Può fare bene Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica. A fare la differenza è la politica. Oggi va a Quirinale se c’è un accordo politico“.

Bonino a tutta su Cartabia, timori Pd su Draghi

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Tra mille incertezze, c’è chi ha le idee molto chiare su chi debba diventare il prossimo Presidente della Repubblica. “Voterò convintamente la signora Marta Cartabia“, ha dichiarato Emma Bonino entrando a Montecitorio per il voto. La leader di +Europa ha sottolineato l’importanza di mantenere Mario Draghi a Palazzo Chigi per la stabilità dei progetti messi in campo con l’Europa.

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Timori sulla tenuta del governo arrivano anche dal Partito Democratico. “Preoccupato che l’azione di governo si interrompa“. Lo dice il senatore del Pd, Andrea Marcucci, in merito all’elezione del Capo dello Stato. “Draghi sta facendo molto bene e sono molto preoccupato che l’azione di governo si interrompa. Il segretario Letta lo vedo un po’ meno preoccupato“.

M5s di ieri e oggi divisi su Riccardi Presidente della Repubblica

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Danilo Toninelli, all’esterno di Montecitorio, ribadisce invece l’unione del M5s sul nome di Andrea Riccardi come prossimo Presidente della Repubblica fu fondatore della comunità di Sant’Egidio ed ex ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione con Mario Monti. “Quel governo è meglio dimenticarselo, ma il nome è quello giusto. Un candidato di pace“, ha spiegato l’ex ministro dei Trasporti.

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La pensa in maniera diversa, invece, chi ha abbandonato il Movimento. “Noi abbiamo indicato il nome di Paolo Maddalena per il Colle. Andrea Riccardi? Non credo sia il nome giusto“. Lo dice la senatrice ex M5S, Barbara Lezzi, entrando a Montecitorio per le votazioni per la scelta del nuovo presidente della Repubblica.

Presidente della Repubblica: le strategie del centrodestra

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Idee decisamente più chiare sul prossimo Presidente della Repubblica arrivano da altre forze politiche. “Prima chiama scheda bianca, poi nome del centrodestra“, così Gasparri di Forza Italia da Montecitorio. “Ci sono anche persone di notoria indipendenza. FdI vuole aggiungere Nordio, che è un magistrato senza tessera in pensione. Poi ci sono altri nomi. C’è Casellati, la seconda carica dello Stato, ad esempio“. Lo ha detto il senatore di Fi Maurizio Gasparri, che ha aggiunto: “Salvini parla a nome della coalizione per quanto ci riguarda. Ora vediamo come reagisce l’altra parte“.

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Intanto fervono le trattative, che potrebbero portare a candidature futuribili e serie per il Presidente della Repubblica. “Fa parte della fisiologia del momento. Anche perché Salvini non si occupa solo di Quirinale. Fa tante altre cose, c’è l’attività di governo che sta andando avanti. Mi risulta che si parla anche di questo“. Così la senatrice della Lega, Giulia Bongiorno, parlando del presunto incontro tra Matteo Salvini e il premier Mario Draghi.

Presidente della Repubblica: le schede bianche del centrodestra

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Ancora nulla di fatto in questa prima giornata di voto per il Presidente della Repubblica anche secondo le altre forze di centrodestra. “Al primo voto per il Quirinale FdI conferma scheda bianca“. È quanto ha detto il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, rispondendo ai giornalisti che lo hanno intercettato a Montecitorio.

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Coraggio Italia voterà scheda bianca come una scelta ragionevole di dialogo, visto che nessuno tra le due coalizioni ha i numeri per eleggere da sole un proprio candidato al Colle. Trovo giusto che in questa fase non si radicalizzino le posizioni. Ora ci auguriamo che le prossime ore siano proficue per trovare una soluzione“, ha detto infine Giovanni Toti a proposito del prossimo Presidente della Repubblica, al termine della riunione dei grandi elettori di Coraggio Italia.

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