Era l’ospite più attesa sul pratone di Pontida. Come previsto, Marine Le Pen è salita sul palco del tradizionale raduno del popolo della Lega insieme al leader del Carroccio Matteo Salvini: “È un’alleata ma soprattutto un’amica nei momenti di vittoria e difficoltà, e non abbiamo mai cambiato opinione”.
La leader del Rassemblement National ha toccato subito le note giuste per scaldare il cuore dei militanti del Carroccio. “Sono felice di essere a Pontida, un luogo così simbolico, simbolo della resistenza alle influenze esterne”, ha detto Le Pen.
“Voi in Italia e noi in Francia siamo impegnati nella stessa lotta, la lotta per le libertà, per la patria, io so quanto ci teniate alle vostre libertà. Noi difendiamo i nostri porti, come così brillantemente ha fatto Matteo con così tanto coraggio e combattività quando aveva il potere di farlo. Allora l’Europa intera guardava all’Italia con ammirazione e noi come alleati eravamo orgogliosi di Salvini e della Lega”, ha scandito tra i cori e gli applausi della folla: “Le Pen-LePen!”
“Aspettiamo che quel momento ritorni per l’Italia ma anche per la Francia, perché guai a quei leader che non si rendono conto dei segnali di allarme che rappresentano i massicci arrivi a Lampedusa” e che “non prendono immediati provvedimenti per far fronte a questa sfida gigantesca”, ha detto la leader del Rassemblement a proposito dell’emergenza sull’isola da giorni alle prese con un afflusso eccezionale di migranti.
E in vista delle prossime elezioni europee, Le Pen ha ribadito l’asse con il Carroccio: “Sappiate, amici italiani della Lega, che noi abbiamo bisogno di voi, l’Europa che vogliamo costruire ha bisogno di voi”.
“Ringrazio una donna coraggiosa come Marine Le Pen, che contro tutto e tutti rappresenta il primo partito di Francia. E se dovremo scegliere tra Macron e Le Pen non avremo nessun dubbio. Tutta la vita con Marine Le Pen”, ha detto dal canto suo Salvini.
“Siamo determinati e destinati a vincere in Italia e in Europa, perché vincere nelle Regioni e nei Comuni, essere al governo in Italia, ma avere la sinistra con le sue folli politiche a disgregare l’Europa non sarebbe sufficiente”.
Il leader della Lega ha poi negato divisioni in seno alla maggioranza di centrodestra. “Matteo a Pontida e Giorgia a Lampedusa sono la sintesi di un obiettivo e di un destino comuni. Non riusciranno a dividerci”, ha spiegato alludendo alla visita sull’isola della premier insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
“Provino a dire che questa splendida Pontida, con questa marea umana sarà un problema per il governo. Io dico che è vero l’esatto contrario: la Lega è garante del fatto che questo governo durerà per tutti e 5 gli anni che gli italiani ci hanno chiesto durasse. Non un minuto di meno”. Anzi, “la Lega ha tutta l’ambizione che questo governo duri non solo il primo mandato ma anche il secondo. Prenotiamoci dieci Pontida con la Lega al governo”.
E se è vero che il segretario del Carroccio e la leader di Fratelli d’Italia hanno “ovviamente culture diverse”, d’altra parte “il centrodestra unito vince nei comuni, nelle regioni, al governo nazionale e deve vincere anche in Europa”.
Significativo il consenso tributato a Luca Zaia, accolto da un lungo applauso. “La Lega indica la via la Lega non se la fa indicare rispetto alle politiche sull’immigrazione e l’Europa non può considerare Lampedusa come un confine italiano perché è un problema europeo. Non siamo razzisti, abbiamo ben chiaro che bisogna accogliere chi scappa dalla fame, siamo preoccupanti“, ha detto dal palco di Pontida il presidente del Veneto.
“La von der Leyen vada pure a Lampedusa ma si ricordi che deve anche tornare a casa a risolvere il problema“, ha aggiunto il governatore.
“L’ospitalità deve essere dignitosa, dobbiamo anche pensare che abbiamo una nostra popolazione locale che ha bisogno di risposte e non che arriva dopo tutti gli altri. L’Italia non può occuparsi da solo di questo tema, le ricollocazione a livello europeo non ci sono”.
Pesante l’assenza di Umberto Bossi. Il leader storico della Lega è restato a Gemonio in famiglia. Fonti vicine al Senatur, confermando il forfait del fondatore della Lega, non mancano di sottolineare come al vecchio capo del Carroccio non sia arrivato alcun invito a partecipare.
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