Sono 273 le pagine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Pnrr che l’Italia presenterà il 30 aprile all’Europa per ottenere i 248 miliardi di sostegni per la ripartenza del Paese. “In gioco il destino dell’Italia e la sua credibilità in Europa e nel Mondo“, ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Ecco dunque cosa contiene il piano che il governo ha studiato.
Il Pnrr: lavoro, formazione, donne e famiglie
“I fondi del Pnrr destinati alle politiche attive del lavoro e della formazione, all’inclusione sociale e alla coesione territoriale superano nel complesso i 22 miliardi“, ha spiegato Draghi. Tali settori beneficeranno di ulteriori 7,3 miliardi di interventi, provenienti dalle risorse di React-Eu. “Sono introdotte misure a sostegno dell’imprenditorialità femminile e un sistema di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare politiche adeguate a ridurre il gap di genere“, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Previsti nel Pnrr anche importanti aiuti a sostegno delle famiglie. “L’assegno unico diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino ad oggi vigenti – ha spiegato Draghi –. È una riforma che rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche per la famiglia e a sostegno della natalità“.
Gli incentivi ai giovani: più lavoro, aiuti per comprare casa
Come evidenziato anche nel discorso di Draghi, il Pnrr affronta con particolare attenzione due storiche problematiche dell’Italia contemporanea. “I giovani saranno tra i principali beneficiari di tutto il Piano – ha chiaramente illustrato Draghi –. Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica creeranno principalmente occupazione giovanile. La creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro sarà anche l’effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l’altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole“.
Ma tra i problemi dei giovani, oltre al lavoro, c’è quello della casa. Il Pnrr si occupa anche di questo. Così Draghi: “Oltre al piano agli asili nido, i giovani beneficiano dalle misure per le infrastrutture sociali e le case popolari. E in un prossimo decreto, di imminente approvazione, sono previste altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare casa. Sarà possibile non pagare un anticipo, grazie all’introduzione di una garanzia statale“.
Gli aiuti al Mezzogiorno e ai cittadini più fragili
“La crescita del Mezzogiorno rappresenta l’altro aspetto prioritario trasversale al Pnrr – ha aggiunto il presidente del Consiglio –. Il potenziale del sud in termini di sviluppo, competitività e occupazione è tanto ampio quanto è grande il suo divario dal resto del Paese. Non è una questione di campanili: se cresce il sud, cresce anche l’Italia. Più del 50% del totale degli investimenti in infrastrutture è diretto al sud. Soprattutto l’alta velocità ferroviaria e il sistema portuale“.
Ma il Pnrr si concentra anche sui cittadini più fragili: “Introduciamo un’importante riforma per la non autosufficienza, con l’obiettivo primario di offrire risposte ai problemi degli anziani. Dopo le sofferenze e le paure di questi mesi di pandemia, non possiamo dimenticarci di loro“.