Pensioni, è scontro tra la Lega e il Partito Democratico su Quota 100

Il nodo pensioni continua a far discutere la maggioranza. Le tensioni sembrano destinate a proseguire almeno fino a giovedì, quando dovrebbe essere convocato il Consiglio dei ministri per l’approvazione della legge di bilancio. Fino allora, il governo dovrà continuare a cercare soluzioni a vari problemi, tra cui il meccanismo per superare Quota 100. Il tutto dovrà essere fatto nel rispetto dei paletti fissati con il Documento programmatico di bilancio, inviato a Bruxelles la scorsa settimana.

Pensioni, Letta: “Il sistema delle Quote è sbagliato”

Sull’uso dei fondi, il Partito Democratico e la Lega hanno delle idee opposte. Il partito guidato da Enrico Letta è contrario al sistema delle Quote, che invece è fortemente voluto da Matteo Salvini, e chiede di intervenire con un meccanismo flessibile, in particolare per lavori gravosi e donne. “Il problema di fondo è che è sbagliato il metodo della Quota”, ha spiegato Letta in un’intervista. “Quota 100 è stato un errore: chi ne ha usufruito ha avuto un vantaggio ed è contento, ma per l’80% sono uomini. È uno strumento diseguale che discrimina le donne. Secondo me più che il tema della Quota, le due cose da fare sono flessibilità a seconda dei lavori gravosi e poi dare un messaggio importante alle donne con Opzione donna. Combatteremo perché in legge di bilancio il punto essenziale siano le donne e i giovani”, ha aggiunto.

Il percorso verso il CdM

Salvini, dal canto suo, aveva proposto di applicare Quota 102 per due anni, ma il governo ha respinto l’idea per evitare la creazione di un nuovo “scalone”. Al momento si starebbe lavorando su un meccanismo con età fissa di uscita a 64 anni fino al 2024 e contributi crescenti. Un’ipotesi gradita ai dem, ma che non sembra convincere del tutto gli esponenti della Lega, intenzionati a lanciare delle contro-proposte. Prima del Consiglio dei Ministri dovrebbero esserci un tavolo con i sindacati e una riunione della cabina di regia.

Impostazioni privacy