“Patrioti per l’Europa”, perché l’ingresso della Lega nel gruppo di Orban è un problema per Giorgia Meloni?
Dopo gli spagnoli di Vox e gli olandesi del Pvv, anche il Carroccio è pronto a entrare nel gruppo del primo ministro ungherese. Le prossime mosse della premier italiana
Oggi a Bruxelles prende forma ufficialmente il gruppo dei Patrioti, una nuova entità politica europea promossa dal primo ministro ungherese Viktor Orban, dall’ex premier ceco Andrej Babis, leader del partito Ano 2011 (Movimento dei Cittadini Insoddisfatti), e dal presidente del Freiheitliche Partei Österreichs, Herbert Kickl. La riunione costitutiva segna un passo significativo verso la ridefinizione degli equilibri politici all’interno dell’Eurocamera. Al termine della riunione è previsto un punto stampa per illustrare i dettagli e gli obiettivi del nuovo gruppo.
Le Dichiarazioni di Salvini e la Composizione del Gruppo
Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato l’evento sui social media, sottolineando l’importanza del nuovo gruppo per il futuro dell’Europa. “Oggi, dopo un lungo lavoro, nasce con la Lega a Bruxelles il grande gruppo dei Patrioti, che sarà determinante per cambiare il futuro di questa Europa,” ha scritto su X. Questa dichiarazione segue i recenti disordini a Parigi, evidenziando la tensione politica in diverse parti d’Europa.
Il gruppo dei Patrioti nasce dopo il mancato accordo tra Giorgia Meloni e Marine Le Pen e il rifiuto della premier italiana all’ingresso di Fidesz nell’ECR. L’obiettivo è quello di raccogliere i sovranisti di tutta Europa sotto un unico ombrello. “I Patrioti per l’Europa saranno un nuovo gruppo parlamentare all’Eurocamera, che non erediterà la struttura di Identità e Democrazia,” spiegano fonti di Identità e Democrazia, sottolineando che si tratta di una struttura nuova che parte da zero.
Tra i partiti che hanno già annunciato la loro adesione ci sono il PVV di Geert Wilders (Olanda), il partito portoghese Chega, il Dansk Folkeparti (Danimarca), e il Vlaams Belang (Belgio). La Lega non ha ancora formalizzato la sua adesione, ma il capodelegazione Paolo Borchia dovrebbe tenere un punto stampa al termine della riunione.
Anche il Rassemblement National francese, che conta 30 eurodeputati, potrebbe aderire al gruppo, sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali. Con l’adesione dei partiti di Identità e Democrazia, i Patrioti potrebbero diventare il terzo gruppo più numeroso al Parlamento Europeo, superando ECR e Renew Europe.
Le sfide e le differenze interne
Il gruppo si trova ad affrontare sfide significative, tra cui le differenze interne riguardo alla guerra in Ucraina. Tuttavia, il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato che la creazione del gruppo è stata necessaria dopo l’impasse tra le due principali leader della destra europea, Meloni e Le Pen. La strategia sembra vincente, visto che entro il 15 luglio devono essere formalizzate le formazioni del nuovo Parlamento UE, con almeno 23 eurodeputati provenienti da almeno sette Paesi.
Il contesto
La formazione dei Patrioti avviene in un momento cruciale per la politica europea. Il gruppo punta a inviare un segnale chiaro contro l’estremismo federalista e a difendere un’Europa di Stati nazionali. “Un vento di cambiamento sta soffiando in Europa,” ha dichiarato Tom Van Grieken, leader del Vlaams Belang, sottolineando la forza crescente dei partiti nazionalisti e la loro opposizione all’immigrazione e all’influenza centralizzatrice dell’UE.
La reazione di Giorgia Meloni
Per Giorgia Meloni, la crescita dei Patrioti non è una buona notizia. Il suo progetto di allargare i Conservatori e Riformisti Europei (ECR) viene messo in difficoltà dall’ascesa di Orban e dalla fuoriuscita di Vox dal gruppo. Questo cambiamento rischia di ridurre l’influenza dell’ECR, ora sceso a 78 membri, appena sopra Renew Europe.L’iniziativa dei Patrioti, oltre a ristrutturare l’equilibrio politico all’interno del Parlamento Europeo, potrebbe avere implicazioni significative per la politica europea. Se il gruppo riuscirà a consolidare la sua posizione come terza forza, potrà esercitare una maggiore influenza sulle decisioni politiche dell’UE, proponendosi come alternativa alla maggioranza attuale.
Per Giorgia Meloni, la crescita dei Patrioti rappresenta una sfida significativa. Il suo progetto iniziale era quello di allargare il bacino dei Conservatori e Riformisti. “Il mio ruolo è organizzare il fronte alternativo alla sinistra,” aveva dichiarato. Alla kermesse di Vox, lo scorso maggio, la premier Meloni aveva detto che “un cambio in Europa è possibile se i Conservatori europei saranno uniti”. Tuttavia, la premier si è ritrovata a fare i conti con l’ascesa di Orban, sempre di più punto di riferimento dell’estrema destra europea, e con le fuoriuscite da ECR. Senza Vox, il gruppo dell’ECR è sceso da 84 membri a 78, restando comunque, anche se di pochissimo, avanti rispetto al gruppo di Renew (quarto all’emiciclo).
La nuova formazione sovranista
Fidesz, dopo l’espulsione dai Popolari Europei nella scorsa legislatura, aveva bisogno di trovare una nuova casa. Orban ha preso l’iniziativa dopo l’impasse delle due leader di destra più forti in Europa, Meloni e Le Pen. Una mossa che fino a questo momento si sta rivelando vincente: entro il 15 luglio, prima della sessione inaugurale tra il 16 e il 19 luglio in cui saranno eletti presidente, vicepresidenti e questori e definita la composizione di commissioni permanenti e sottocommissioni, vanno formalizzate le formazioni del nuovo Parlamento UE. Sono necessari almeno 23 eurodeputati appartenenti ad almeno sette Paesi. A giudicare dalle dichiarazioni e manifestazioni di interesse di questi giorni, i requisiti sembrano soddisfatti.
L’obiettivo dei Patrioti
Il gruppo Patrioti punta a diventare la terza forza del Parlamento Europeo. Se tutti i partiti di Identità e Democrazia (ID) confluiranno nei Patrioti, potrebbero diventare il terzo gruppo dell’Aula, davanti all’ECR e a Renew Europe. L’obiettivo dei Patrioti è evidentemente quello di scavalcare ECR al terzo posto delle famiglie politiche all’Eurocamera, dopo il Partito Popolare Europeo (PPE) e i Socialisti, e proporsi come alternativa alla maggioranza Ursula bis. Ma punta anche a porsi come contraltare alla destra di Meloni, del premier ceco Petr Fiala e del polacco PiS, per il momento ancora in ECR.
Le dichiarazioni dei leader
“Saremo lieti di lavorare con i nostri vecchi alleati del gruppo ID e i nostri nuovi amici e siamo certi che, essendo il terzo gruppo più numeroso, potremo inviare un chiaro segnale agli estremisti federalisti e difendere un’Europa di Stati nazionali,” ha scritto su X l’europarlamentare danese Anders Vistisen. “Un vento di cambiamento sta soffiando in Europa,” esulta Tom Van Grieken, leader del partito separatista di estrema destra Vlaams Belang. “I partiti nazionalisti sono più forti che mai. Meno UE e meno immigrazione, perché amiamo la nostra Europa.”
Andrea Zoccolan
Nato a Milano nel 1990, mi sono occupato per circa dieci anni di giornalismo e comunicazione in ambito sportivo, per poi passare alla cronaca. Innamorato delle inquadrature di Yorgos Lanthimos, dei libri di Emmanuel Carrère e delle geometrie di Thiago Motta, la mia vera debolezza resta la cucina cinese.