Patrick Zaki compie oggi 30 anni e per la seconda volta dovrà passare il suo compleanno in una prigione del Cairo. Lo studente dell’Università di Bologna è stato arrestato il 7 febbraio 2020 con l’accusa di aver diffuso contenuti di “propaganda sovversiva su internet”. Il tutto da un account Facebook che è stato sequestrato dalla Procura egiziana e che è ritenuto falso dalla difesa del giovane.
Nonostante gli appelli di autorità, partiti, associazioni per i diritti umani e una mozione depositata in Senato per concedere a Zaki la cittadinanza italiana, da quel giorno il regime del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi si è rifiutato di aprire un vero processo, scarcerarlo o di mediare per arrivare a una risoluzione della controversia. Mentre il giudice del Cairo incaricato di decidere sul destino di Zaki non fa altro che rinnovare la sua detenzione di 45 giorni alla volta. Udienza dopo udienza. L’ultima, tenutasi lo scorso 3 giugno, è avvenuta a porte chiuse, senza avvocati o gli osservatori delle ambasciate.
La sollecitazione da parte del deputato Filippo Sensi
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Patrick Zaki oggi compie 30 anni, trascorrerà la giornata nel carcere egiziano in cui “subisce torture e privazioni. Un cittadino italiano, un cittadino europeo”. Così il deputato alla Camera Filippo Sensi (Partito Democratico) ha chiesto che venga approvata la mozione proposta dalla collega Lia Quartapelle: conferire la cittadinanza allo studente dell’Università di Bologna, incarcerato dal 7 febbraio 2020. “È un cittadino italiano, è un cittadino europeo. Tutto quello che viene fatto a lui, viene fatto a tutti noi“, sollecita Sensi.