Ospedale Fiera, Borghetti (Pd): “Bugie da Regione Lombardia”

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“La domanda sorge spontanea. Noi ci possiamo fidare di chi sta governando questa regione?”. Carlo Borghetti, consigliere del Partito Democratico in Regione Lombardia, interviene a gamba tesa contro l’amministrazione regionale sulla questione legata al piano ospedaliero per fronteggiare l’emergenza coronavirus, ponendo l’accento sulla costruzione dell’ospedale in Fiera a Milano.

Per Borghetti c’è un “problema di trasparenza e programmazione in Regione Lombardia”

“C’è un problema evidente di trasparenza e di programmazione – accusa Borghetti -. Non so se chiamarle bugie, mezze verità, cose raccontate in maniera diversa da quel che sono. Abbiamo sentito, però, che pensavamo che l’ospedale in Fiera fosse stato costruito con i soldi delle donazioni, invece scopriamo che è stata Aria, la centrale acquisti regionali, a comprare le attrezzature. Si sono quindi spesi dei soldi dei cittadini lombardi che non sappiamo se e come saranno rimborsati”.

“Nel Piano di riordino non si parla di riordino”

Borghetti è un fiume in piena contro la maggioranza in Regione Lombardia: “Pensavamo che ci fosse un piano per gli ospedali che servisse immediatamente per un eventuale ritorno del virus in autunno – dice –. Invece quella delibera intitolata Piano di riordino della rete ospedaliera altro non è che la risposta al governo sulla necessità di confermare le terapie intensive, alcune terapie sub-intensive e gli accessi ai pronto soccorso“.

“Non si parla effettivamente di un riordino della rete ospedaliera – continua Borghetti –. Pensavamo che l’ospedale in Fiera fosse entrato nella rete nazionale degli ospedali per l’emergenza, invece nella delibera c’è scritto che la Regione chiede formale istanza. Eravamo di fronte a cose dette dalla Regione Lombardia che, come scopriamo dalle carte, non sono così e devono essere raccontate in altro modo”.

“Nessuna programmazione in caso di ritorno del virus”

Per il consigliere del Pd il problema è di comunicazione non chiara da parte della Regione: “Dalle carte abbiamo anche verificato che sono più di 200 i milioni raccolti, 131 dalle Ats e dalle Sst: la Regione ha risposto che queste ultime potranno utilizzare questi soldi come vogliono. Noi, però, pensavamo ci fosse un’emergenza, una programmazione regionale su come intervenire subito, non ad ottobre, novembre o nel 2021 per attrezzare gli ospedali lombardi. La Regione Lombardia è una macchina che sta andando avanti per inerzia e rischia di non essere preparata se, facendo tutti gli scongiuri, dovesse ripresentarsi qui il virus”.

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