Obbligo vaccinale o Super Green Pass? Quale sia la miglior strada da percorrere per arginare la quarta ondata di contagi è ancora da stabilire. Mentre l’Austria rompe il tabù, diventando il primo paese in Europa a introdurre il vaccino obbligatorio, in Italia si discute sulla sua legittimità o meno. Ma a dividere l’opinione pubblica è anche la possibile introduzione di un cosiddetto Super Green Pass, una certificazione riservata ai soli vaccinati, per accedere a ristoranti, cinema, teatri e così via, in vista di possibili nuove restrizioni. Mentre sul tavolo di governo è in discussione la durata della certificazione verde e le misure da adottare in vista del Natale, si anima il dibattito su vaccino obbligatorio e Super Green Pass.
A favore dell’obbligo vaccinale si è schierato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che ha definito questa strada “una necessità” e non più “un’opzione”. “Quanti morti devono esserci ancora perché qualcuno si convinca che al vaccino non c’è alternativa?” è la domanda che si pone il presidente della Sicilia. Dello stesso parere è anche la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. “Bisogna togliere ogni alibi non solo a questi irresponsabili, ma anche a chi si dice favorevole ai vaccini e contrario al green pass” ha dichiarato la senatrice. “Una contraddizione in termini di fronte a cui la strada maestra è l’introduzione per legge dell’obbligo vaccinale. A questo punto – prosegue la senatrice – rimane l’unica arma efficace per convincere gli indecisi“.
Non lo esclude nemmeno il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ha ipotizzato la strada dell’obbligo solo per alcune categorie. “Ad esempio, le fasce d’età over 50 e over 60 dove ci sono molti concittadini che non si sono vaccinati e alcune categorie a stretto contatto con il pubblico“, ha precisato Costa. Possibilista, ma con molti dubbi, è anche il governatore della Liguria Giovanni Toti. “Sono tra i precursori del sostegno all’introduzione dell’obbligo vaccinale“, ha detto Toti. Ma ha aggiunto che “nessuno può immaginare di condurre i cittadini in manette agli hub vaccinali“. Per questo motivo, secondo il presidente della Liguria, sarebbe “molto più utile un Super Green Pass rispetto a un obbligo vaccinale“.
Contro l’obbligo vaccinale, si sono schierati Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Stefano Bonaccini, governatori di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. “Cosa intendiamo per obbligo?” si è chiesto Zaia. “Portare le persone con la forza pubblica a fare il vaccino? L’obbligo è stato introdotto per undici vaccini dalla ministra Lorenzin nel 2017 e non mi risulta che tutti i genitori immunizzino i loro figli“. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il governatore Bonaccini. “Non penso sia necessario introdurre l’obbligo. È diverso, se crescono contagi e ospedalizzazioni, permettere di accedere a certi servizi e occasioni di socialità solo ai vaccinati“.
Nonostante la preoccupante risalita dei contagi, la strada dell’obbligo vaccinale è in salita e piena di insidie. Se, in un primo momento, lo stesso premier Draghi e il ministro della Salute Speranza non lo avevano escluso, oggi il governo sembra più orientato all’introduzione di un Super Green Pass. La super certificazione verde consentirebbe ai vaccinati di andare nei ristoranti, al cinema, a teatro, nei musei, negli stadi e a sciare, anche in caso di zona gialla. Chi si tampona potrà invece continuare a usufruire del Green Pass tradizionale e accedere soltanto ai servizi essenziali.
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