Il nuovo Dpcm, che andrà a sostituire quello in scadenza il 15 gennaio, inizia a prendere forma. Ieri, domenica 10 gennaio, al termine dell’incontro tra il premier Giuseppe Conte e i capi di delegazione di maggioranza, alcune fonti di governo hanno parlato della possibile introduzione di nuovi ristori. È emerso, inoltre, che dovrebbe essere prorogata la norma che vieta gli spostamenti tra Regioni anche nelle zone gialle. Un’altra ipotesi al vaglio riguarderebbe il possibile passaggio in zona arancione per le Regioni anche in presenza di un Rt basso nel caso in cui il rischio di contagio dovesse restate elevato. Smentita, invece, l’ipotesi di una stretta che renderebbe tutta l’Italia arancione nei weekend. Per quanto riguarda la “zona bianca”, che permetterebbe un sostanziale ritorno alla normalità in caso di Rt basso, il governo starebbe ancora studiando i criteri per la sua definizione.
Nuovo Dpcm, verso un’ulteriore stretta sulla movida
Il nuovo Dpcm dovrebbe introdurre anche un’ulteriore stretta sulla movida, con il divieto di asporto per i bar dopo le 18. Sarebbe prevista, inoltre, la proroga della regola sulle visite private per sole due persone, esclusi però gli under 14. Infine, gli impianti sciistici dovrebbero restare chiusi. Secondo le fonti, di una loro eventuale riapertura non si sarebbe nemmeno parlato durante l’incontro con Conte e i capi di delegazione. Restano da definire eventuali date e termini per la riapertura di palestre e piscine. Oggi, lunedì 11 gennaio, ci sarà l’incontro con le Regioni, che permetterà di definire in modo ancor più preciso i punti del nuovo Dpcm.
Nuovo Dpcm, Speranza: “Servono nuove restrizioni”
Nel corso di un’intervista a “Che tempo che fa”, su Rai 3, Roberto Speranza, il ministro della Salute, ha parlato della necessità di nuove restrizioni. “Mercoledì sarò in Parlamento, tra giovedì e venerdì ci sarà il nuovo Dpcm che stabilirà le norme per la nuova fase, dove valuteremo nuove restrizioni. Le misure vigenti saranno confermate. Purtroppo il nuovo Dpcm dovrà fotografare una curva che sta un po’ crescendo. Per 6 settimane abbiamo avuto l’Rt sotto 1, per la prima volta nel monitoraggio di venerdì è salito a 1,3. Questo significa che l’epidemia è in una fase espansiva e che la curva può crescere. C’è bisogno di stringere non di allargare”, ha spiegato Speranza. “C’è una recrudescenza in tutti Paesi dell’Unione europea, siamo ancora in una fase epidemiologica seria. Abbiamo di fronte settimane difficili, serve prudenza”, ha aggiunto il ministro.
“L’Italia è il primo Paese europeo per persone vaccinate”
“Siamo il primo Paese europeo per persone vaccinate. Siamo all’inizio: non sono i 100 metri, è una maratona”, ha detto Speranza. “Abbiamo bisogno che più vaccini vengano approvati dall’Agenzia europea del farmaco. Questa è la svolta che aspettiamo. In questo momento sono stati approvati due vaccini, prima quello della Pfizer-BioNTech e da qualche giorno Moderna. Questo ci consente di avere ancora un numero di dosi limitate. Da primavera inoltrata potremo andare a regime ed entro l’estate avere numeri molto significativi. Il vaccino di AstraZeneca potrebbe essere autorizzato tra fine gennaio e inizio febbraio. Già questo ci metterebbe nella condizione di fare un significativo passo avanti nel primo trimestre dell’anno”, ha aggiunto il ministro.
Speranza: “Pronti per la seconda fase delle vaccinazioni”
“La nostra macchina è pronta anche per la seconda fase delle vaccinazioni, il nostro servizio sanitario nazionale è pronto per un’accelerazione molto significativa. In questo momento mi pare che tutte le Regioni abbiano iniziato a correre. Qualcuna è partita con qualche ora di ritardo, ma rispetto alle dosi che abbiamo a disposizione l’Italia tutta intera è nelle condizioni di operare con grande serenità. Sono convinto che in questo passaggio delle vaccinazioni dimostreremo di avere un servizio sanitario all’altezza delle aspettative di tutto il Paese”, ha concluso Speranza.