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“Abbiamo appena approvato il nuovo Dpcm, frutto di dialogo fra governo, regioni, enti locali e Comitato tecnico-scientifico“. Con queste parole il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha introdotto la conferenza stampa del nuovo decreto ministeriale che dispone ulteriori misure che vanno ad aggiungersi a quelle del precedente Dpcm, firmato una settimana fa. Si tratta di misure piuttosto severe, ancorché meno ‘estreme’ di quanto le prime bozze potessero far intendere.
Nuovo Dpcm, limiti per ristoranti, stop a sagre e fiere di paese
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È stato lo stesso Conte ad illustrare le nuove disposizioni: “I sindaci potranno disporre la chiusura di vie e piazze dalle ore 21, nei luoghi in cui si verranno a creare assembramenti, consentendo l’accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private. Tutte le attività di ristorazione sono consentite dalle ore 5 del mattino a mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli. In caso contrario è permessa la somministrazione solo fino alle ore 18. Le consegne a domicilio sono consentite senza vincolo d’orario, l’asporto fino a mezzanotte“.
La novità più significativa riguarda il limite di persone che potranno sedersi ad un tavolo in un ristorante: “Sarà possibile mangiare solo in sei persone per tavolo – ha confermato il premier -. Ogni ristoratore dovrà affiggere la capienza massima del locale fuori dalla porta d’ingresso. Nessuna limitazione d’orario per i servizi di ristorazione in ospedali, aeroporti e lungo le autostrade“.
“Sono vietate le sagre e le fiere di comunità – ha poi aggiunto Conte -. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”. Sospese anche le attività convegnistiche e quelle congressuali, “ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza”.
Per quel che riguarda sale giochi, centri scommesse e sale bingo, previsto il limite di apertura e chiusura fra le 8 e le 21.
Gli istituti scolastici restano aperti: “Asset fondamentale”
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Uno dei nodi più controversi degli ultimi giorni, anche per le decisioni prese in Campania, resta l’apertura delle aule scolastiche. Così Conte sul nuovo Dpcm, in questo senso: “Le attività scolastiche continueranno in presenza, sono un asset fondamentale per il nostro Paese. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, intendo istituti tecnici e professionali, verranno favorite modalità ancora più flessibili di organizzazione dell’attività didattica, con ingresso a partire dalle ore 9 e, se possibile, con turni pomeridiani“.
“Per le università – ha poi aggiunto il presidente del Consiglio – è previsto che attuino dei piani di organizzazione della didattica in funzione delle esigenze formative e anche dell’evoluzione del piano pandemico territoriale“.
Stretta allo sport dilettantistico, ‘ultimatum’ alle palestre
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Altro punto delicato quello legato allo sport. Il governo ha confermato il sì alle gare sportive a livello regionale e nazionale per professionisti e dilettanti, vietando invece a livello amatoriale e provinciale allenamenti di squadra, partite e “partitelle” di sport di contatto.
“Per quanto riguarda le palestre – ha spiegato poi il premier – daremo una settimana per adeguare i protocolli di sicurezza e per verificarne il rispetto. Se questo avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre, altrimenti la settimana prossima saremo costretti a sospendere anche l’attività sportiva che si svolge al chiuso”.
Conte: “Riferirò in Parlamento sul Dpcm martedì o mercoledì”
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“Questo provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi – ha affermato Conte davanti alle telecamere -. Non possiamo perdere tempo, dobbiamo agire mettendo in campo ogni misura per scongiurare un nuovo lockdown. Non possiamo permetterci una nuova battuta d’arresto che comprometterebbe l’intero tessuto economico. Nell’ultimo trimestre, stiamo anche vedendo una ripresa economica migliore di Spagna e Francia. Ho avvertito i presidenti di Camera e Senato, oltre che i leader dell’opposizione del Dpcm. Andrò a riferire in Parlamento martedì o mercoledì. I numeri sono seri, la curva del contagio preoccupante, c’era l’urgenza di intervenire. Il confronto col Parlamento ci sarà, sarà un confronto costante“.
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“Dobbiamo impegnarci per tutelare la salute e l’economia – ha aggiunto il premier, che poi ha chiesto di “continuare a fare questi sacrifici in attesa che si completino le verifiche per i vaccini, in modo da renderli disponibili per tutti noi”.
Conte allontana l’ipotesi Mes e non si esprime su provvedimenti sotto Natale
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Durante la fase dedicata agli interventi dei cronisti, non è mancata la domanda sul possibile utilizzo del Mes per alleggerire la spesa sanitaria. Conte ha confermato la linea del governo, che non prevede lo sfruttamento del Meccanismo europeo: “I soldi del Mes sono dei prestiti, non possono finanziare spese aggiuntive ma possono coprire spese già fatti in caso di un risparmio di interessi. Prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”.
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“ln questi mesi abbiamo lavorato intensamente – ha aggiunto il presidente del Consiglio –, abbiamo aumentato il personale sanitario di 34mila unità, abbiamo più che raddoppiato i posti in terapia intensiva e siamo già pronti a distribuire alle regioni 1.600 attrezzature per le terapie. Siamo partiti da zero per le mascherine ma adesso ne produciamo ogni giorno 20 milioni“.
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“Natale? Non faccio previsioni – ha poi concluso Conte -. Rispettiamo le norme e impegniamoci come abbiamo fatto fino ad ora. Cerchiamo di affrontare questo momento difficile con fiducia e poi auguriamoci di poter riprendere quanto prima le attività di svago“.