Il governo è ancora diviso sulla possibilità di porre una deroga per gli spostamenti tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Sembra, però, che si vada verso un abbattimento dei confini comunali per quei tre giorni specifici. Un punto sul quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarebbe intenzionato a intervenire. Punto però che vede la contrarietà del ministro della Salute, Roberto Speranza, che chiede di mantenere la linea della massima prudenza.
Le deroghe che potrebbero essere inserite per gli spostamenti tra comuni
Nel dpcm del 3 dicembre si prevede che, nel periodo delle feste, dal 21 dicembre al 6 gennaio, sarà possibile spostarsi (esclusivamente tra luoghi in area gialla) solo se si ha la residenza o il domicilio o la propria abitazione nella regione o provincia autonoma di destinazione. Nei giorni 25 e 26 dicembre e 1° gennaio, però, saranno consentiti spostamenti solo all’interno dei propri Comuni. Una norma del decreto che è stata contestata dall’opposizione.
Nelle scorse ore era già trapelata la disponibilità di Palazzo Chigi di intervenire sul divieto per ammorbidirlo. Un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità potrebbe giustificare il movimento tra Comuni. Lunedì prossimo la conferenza dei capigruppo in Senato stabilirà di fare discutere in aula il 16 dicembre la mozione del centrodestra, che prevede proprio l’abolizione della norma.
Le pressioni dell’opposizione e di numerosi sindaci e presidenti di Regione, hanno convinto il capo del governo ad andare verso la revoca del divieto. E per questo si è deciso di presentare al Parlamento un provvedimento di modifica al decreto già in discussione che regola gli spostamenti fino al 15 gennaio 2021.
Governo al lavoro per trovare la strada più rapida
Il governo, però, appare per l’appunto non totalmente concorde. Per il ministro Speranza sugli spostamenti tra i Comuni nei giorni del Natale si deve mantenere la linea della massima prudenza, perché “l’epidemia ha ancora numeri troppo alti per abbassare la guardia”. Gli uffici legislativi di Palazzo Chigi e dei vari Ministeri sono comunque al lavoro per individuare la strada più veloce, ma che non si presti a “diventare contenitore per altre misure di allentamento”.