Al termine di un’ora e quaranta di riunione a Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). Nella premessa al documento, firmata dal ministro Daniele Franco, si legge che “la situazione sanitaria ed economica è nettamente migliorata negli ultimi mesi. Nel nostro Paese, ciò è avvenuto grazie a misure preventive ben calibrate, al grande sforzo del personale sanitario, alla consapevole disciplina dimostrata dai cittadini, alle misure di sostegno economico attuate dal Governo e, in misura crescente, all’avanzamento della campagna di vaccinazione contro il Covid-19“. Nella premessa al Nadef si legge anche che “l’obiettivo che il Governo si è dato di vaccinare l’80 per cento della popolazione sopra ai dodici anni con doppia dose sarà conseguito nei prossimi giorni“.
Entro la metà del prossimo anno, grazie alle riaperture graduali, è previsto il ritorno al “livello di Pil trimestrale precrisi“. Da quel momento “comincerà la fase di vera e propria espansione economica, che porterà la crescita del Pil e dell’occupazione nettamente al di sopra dei ritmi registrati nell’ultimo decennio“. È stato confermato il superbonus al 110%. Inoltre, verrà messo a regime l’assegno unico universale per i figli. Il sentiero ”consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le pmi e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi”.
Per quanto riguarda la pressione fiscale, è prevista una discesa di circa 0,9 punti percentuali rispetto al 2020. Nel 2021 dovrebbe collocarsi al 41,9% del Pil. Il prossimo anno ”si manterrà pressoché stabile, al 42%, mentre per gli anni seguenti è atteso un calo medio di circa 0,2 punti di pil all’anno, fino a raggiungere il 41,5 per cento del pil nel 2024”, si legge nella bozza. La fase espansiva dell’economia italiana dovrebbe durare fino al 2024: in questi anni l’extra deficit sarà di quasi 77 miliardi di euro. Si prevede una crescita del Pil del 4,7% nel 2022, del 2,8% nel 2023 e dell’1,9% nel 2024.
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“I grandi eventi servono sempre a trascinare il cambiamento. Cdm? Abbiamo approvato la Nadef, cioè il quadro macroeconomico entro cui collocare la legge di bilancio“, ha dichiarato Renato Brunetta, il ministro della Pubblica Amministrazione, al termine dell’Assemblea annuale di Confcommercio. “Crescita del 6% mai vista negli ultimi anni. C’entra il rimbalzo ma anche una crescita autonoma che ci mette in prima fila in Europa. In riduzione il deficit. Positivi i dati. Tutto ciò anche grazie al Green Pass che ha riaperto il terziario urbano. Vedremo forse anche una crescita superiore al 6%. Recupereremo tutto quanto perso nel 2020 e completeremo sicuramente il Pnrr. È merito del Governo Draghi“.
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi rivela parole ottimistiche nel corso della conferenza stampa di presentazione della Nadef. “Ora c’è fiducia nell’Italia, fra gli italiani e nel resto del mondo nei confronti dell’Italia, un’altra notizia positiva” ha commentato Draghi. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che fra l’altro si prevede per gli investimenti un aumento di circa il 15% quest’anno e di oltre il 6% il prossimo, dopo il calo del 9,2% nel 2020. “Un rimbalzo – ha detto il premier – che recupera tutto ciò che è stato perso lo scorso anno e anche più. La legge di bilancio che presenteremo tra poche settimane rimarrà fondamentalmente espansiva“, ha poi aggiunto.
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Il premier ha poi affrontato la questione della vaccinazione, fondamentale per proteggere la ripresa economica. “La vaccinazione è alla base della ripresa, gli scolari sono tornati a scuola: è stato un passaggio difficile ma tutto sommato risolto con successo” ha sottolineato Draghi. “Questa constatazione ci dice che questo è un ingrediente fondamentale per la crescita, da proteggere in tutti i modi. Dobbiamo fare di tutto e se ci fosse una recrudescenza la affronteremo senza ospedalizzazioni diffuse e pressione sulle strutture ospedaliere” ha concluso il premier sottolineando come il vaccino sia “l’unico modo sicuro per proteggere noi stessi e i nostri cari“.
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