Il Movimento 5 Stelle ha presentato alla Camera dei Deputati una mozione per la revoca della nomina nei confronti del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Claudio Durigon. L’esponente leghista “come emerge da un servizio giornalistico di Fanpage, mantiene”, afferma M5s, “comportamenti e utilizza parole inappropriate circa l’indagine della magistratura che riguarda il partito a cui appartiene”. I firmatari chiedono al Governo di “avviare immediatamente le procedure di revoca, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri, della nomina a Sottosegretario di Stato” di Durigon.
Questo gesto sembrerebbe apparire come una ritorsione pentastellata dopo che la Lega aveva chiesto un simile trattamento per Anna Macina, sottosegretaria pentastellata alla Giustizia, che aveva attaccato Giulia Bongiorno e Matteo Salvini dopo il video di Beppe Grillo sul caso del figlio Ciro, accusato di stupro. “Riferendosi all’indagine sui presunti fondi occulti della Lega”, ricorda M5s a proposito di Durigon, “e sui 49 milioni di rimborsi elettorali frutto di truffa, parlando con un conoscente, Durigon afferma: ‘Quello che indaga della Guardia di Finanza […] il generale […] lo abbiamo messo noi’”.
Nel documento depositato i parlamentari M5s fanno riferimento all’inopportunità che Durigon conservi l’incarico al Mef (dicastero a cui afferisce la Guardia di Finanza) e le numerose deleghe, sostenendo che “le esternazioni del sottosegretario Durigon riguardo a un millantato ‘controllo’ delle indagini e dei processi portati avanti dalla Guardia di Finanza rispetto al suo partito gettano una oscura e pesante ombra sull’imparzialità e sull’incorruttibilità di tale Corpo dello Stato”.
Matteo Salvini nelle scorse settimane aveva difeso Durigon sostenendo che non è indagato. “Il caso Durigon più che una bufera è un venticello. Non c’è neanche un’inchiesta. Non deve dimettersi, nei suoi confronti massima solidarietà e stima”, ha dichiarato il leader della Lega. “Penso che i 5 Stelle stiano facendo questo cinema per coprire il casino a casa Grillo. Se siamo tutti presunti indagati questa è Corea del Nord. Io ho chiesto a Durigon di bloccare le 30 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di partire domani”.
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