Sul tema migranti, sbarchi e decreti legge, Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e vicepremier, è intervenuto nel pomeriggio di martedì 11 aprile prima dell’atteso vertice al Viminale in cui si discuterà degli emendamenti annunciati dopo la tragedia di Cutro. “Serve almeno un centro rimpatri per ogni regione. Qua non esistono governatori o sindaci di sinistra che dicono no. Altrimenti le espulsioni non si possono fare se non hai dei centri di raccolta di coloro che commettono crimini e devono tornare là da dove sono venuti”. Una proposta lanciata provocatoriamente da Salvini, secondo cui è fondamentale che l’Europa “si svegli e intervenga”. Un’istituzione, secondo il vicepremier, che “da anni chiacchiera, ma non ha mai mosso un dito. È il momento di dimostrare che esiste una comunità, un’unione e la solidarietà non è solo a carico dell’Italia, della Spagna, della Grecia o di Malta, perché mille arrivi al giorno non siamo in grado di sostenerli economicamente, culturalmente e socialmente”.
Per Salvini, se “l’Europa c’è, visto che siamo contributori netti per miliardi di euro all’anno, è il momento di dimostrarlo, perché da soli non ce la facciamo”. Nel pomeriggio di martedì 11 aprile, i rappresentanti del Governo si riuniranno al Viminale e alla commissione Affari costituzionali del Senato per discutere della stretta sull’immigrazione già preannunciata a seguito della strage di Cutro, che ha visto morire 93 migranti, in un tragico evento che ha portato con sé non poche polemiche. Gli sbarchi, tuttavia, non si sono placati durante le recenti festività pasquali, ma – al contrario – sono continuati, tra discussioni e interventi di salvataggio. Nello specifico, dal 7 al 10 aprile scorso, sono state soccorse 3mila persone nelle acque tra Calabria e Sicilia. Nel frattempo gli sbarchi continuano, e ne sono attesi di nuovi nelle prossime ore.
Nell’incontro previsto per il pomeriggio di martedì 11 aprile alle ore 18, si incontreranno il sottosegretario Nicola Molteni, che aveva presentato gli emendamenti governativi, il presidente della prima commissione del Senato, Alberto Balboni, il relatore Andrea De Priamo, e i capigruppo di maggioranza. Compito dell’esecutivo è quello di trovare una soluzione che non solo metta tutti d’accordo, ma che vada a regolare i flussi migratori con norme specifiche. “Li presenteremo per affrontare le ulteriori questioni emerse dopo l’emanazione del decreto, tenuto conto della particolare rilevanza del flusso migratorio in atto“, ha affermato Molteni, riferendosi agli emendamenti. Secondo quanto riportato dall’Ansa, invece, nel medesimo pomeriggio dovrebbe approdare al Consiglio dei ministri la dichiarazione di Stato di emergenza nazionale in materia di immigrazione. Una decisione che sarebbe giunta dopo un incontro avvenuto tra Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, e Nello Musumeci, ministro della Protezione civile e del Mare, nella giornata di lunedì 10 aprile.
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