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POLITICA

Migranti, cdm approva decreto sui Paesi sicuri per l’Albania

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto sui Paesi sicuri, rivedendo l’elenco delle nazioni considerate sicure e rimuovendo alcune eccezioni territoriali. Questo provvedimento garantisce la continuità dell’operatività dei centri migranti in Albania, fornendo una base normativa più solida e uniforme per i rimpatri, in linea con le disposizioni europee

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un decreto legge in materia di migranti, che introduce modifiche rilevanti all’elenco dei Paesi sicuri. Questo provvedimento è stato approvato in linea con la recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea e prevede un aggiornamento periodico dell’elenco attraverso atti aventi forza di legge.

Migranti: cdm approva il decreto sui Paesi sicuri

In particolare, sono stati rimossi i Paesi che presentavano eccezioni di carattere territoriale, come Camerun, Colombia e Nigeria, rendendo il nuovo elenco più coerente con le normative europee e nazionali. La decisione di adottare un provvedimento di legge ha lo scopo di evitare possibili disapplicazioni derivanti da interpretazioni divergenti della Direttiva accoglienza, che rimette il suo recepimento ai singoli Stati membri.

Migranti, cdm approva decreto sui Paesi sicuri per mantenere attivi i centri in Albania, ecco la strategia | Foto Alanews – Newsby.it

 

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha sottolineato l’importanza del nuovo provvedimento, affermando che l’elenco dei Paesi sicuri diventa ora una norma primaria. Questo consentirà ai giudici di avere un parametro chiaro, riducendo il rischio di interpretazioni discordanti. Piantedosi ha evidenziato che in passato ci sono stati centinaia di casi in cui le decisioni giudiziarie non sono state condivise dal governo, portando all’impugnazione delle stesse. Ora, con il nuovo elenco normato per legge, il governo offre una valutazione fatta su basi giuridiche solide.

La revisione dell’elenco si allinea con le indicazioni della Corte di giustizia europea, che aveva segnalato la necessità di rimuovere alcuni Paesi dall’elenco originario per via delle problematiche presenti in determinate aree del loro territorio. Secondo Piantedosi, questo adeguamento legislativo è fondamentale per garantire la sicurezza e la coerenza nelle politiche di rimpatrio, che, secondo le ultime decisioni del Tribunale di Roma, erano diventate inefficaci. Anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha ribadito che l’Italia deve rispondere a livello europeo sulla tutela dei propri confini, che sono anche confini dell’Unione Europea.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso fiducia nell’efficacia delle modifiche apportate. Nordio ha spiegato che, una volta che l’elenco dei Paesi sicuri è inserito in una legge, i giudici non potranno disapplicarlo. Secondo Nordio, la sentenza della Corte di giustizia europea, pur importante, non ha un carattere vincolante in via generale, ma si riferisce a casi specifici e particolari.

Durante la stessa riunione del Consiglio dei ministri, è stato approvato anche lo schema di decreto legislativo relativo al Codice degli incentivi. Questa riforma è parte di un progetto volto a migliorare il sistema delle agevolazioni alle imprese, rendendo più semplice e trasparente l’offerta degli incentivi statali. Il nuovo Codice degli incentivi è il primo testo organico nel panorama italiano che armonizza le principali norme sugli incentivi, semplificando le procedure per le imprese. Questo progetto è stato sostenuto anche dalla Commissione europea, che lo ha riconosciuto come una possibile best practice nell’ambito del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e del Repower Eu.

Il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, ha definito il nuovo codice una “riforma storica”, sottolineando che è la prima volta che l’ordinamento italiano si dota di un testo capace di armonizzare tutte le principali normative che regolano i processi di incentivazione alle imprese. Urso ha inoltre evidenziato l’importanza della sinergia tra governo centrale e amministrazioni locali, che hanno collaborato per bloccare la frammentazione degli attuali strumenti agevolativi e rendere più coerente l’intero sistema.

Oltre alla riforma del Codice degli incentivi, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera anche al correttivo al Codice dei contratti pubblici. Il testo, frutto di una consultazione promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), introduce alcune correzioni per sostenere gli investimenti pubblici, con un’attenzione particolare a temi come l’equo compenso, le tutele lavorative, la digitalizzazione e la revisione dei prezzi. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha seguito personalmente questo dossier, sottolineando l’importanza delle nuove norme per garantire maggiore equità e trasparenza nei contratti pubblici.

Tra le novità del correttivo, vi sono l’introduzione di due meccanismi per garantire l’equo compenso sia negli affidamenti diretti sia nelle gare pubbliche, nonché la previsione di nuove linee guida per l’applicazione corretta dei contratti collettivi nei bandi di gara. Inoltre, sono state apportate modifiche per migliorare la revisione dei prezzi, introducendo un allegato specifico che stabilisce modalità chiare e tempi certi per l’attuazione delle clausole di revisione.

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato la proroga di un anno dello stato di emergenza in alcune aree dell’Emilia Romagna e della Toscana, e di sei mesi per la Basilicata, a causa del deficit idrico. Questi provvedimenti permetteranno di continuare a fronteggiare le emergenze provocate da eventi sismici e meteorologici eccezionali verificatisi negli ultimi mesi. Per l’Emilia Romagna e la Toscana, lo stato di emergenza riguarda specificamente i comuni colpiti dal terremoto del 18 settembre 2023, mentre per la Basilicata si tratta di affrontare la grave carenza di risorse idriche.

Il governo ha già stanziato circa 13,95 milioni di euro per l’Emilia Romagna e 122,2 milioni di euro per la Toscana, destinati agli interventi di ricostruzione e alla gestione delle situazioni emergenziali. Per la Basilicata, sono stati previsti 2,5 milioni di euro per avviare i primi interventi volti a mitigare il deficit idrico. I fondi verranno gestiti dal Dipartimento di Protezione Civile, che coordinerà gli interventi in collaborazione con le regioni interessate, e le ordinanze saranno emesse in deroga alle normative vigenti per garantire una rapida attuazione delle misure necessarie.

In conclusione, il Consiglio dei ministri ha approvato una serie di provvedimenti importanti, che spaziano dalla gestione dei migranti alla riforma del Codice degli incentivi e dei contratti pubblici, fino alla proroga dello stato di emergenza in alcune regioni italiane. Queste misure dimostrano l’impegno del governo a rispondere in maniera efficace alle sfide attuali, garantendo maggiore sicurezza, semplificazione amministrativa e sostegno alle aree colpite da emergenze.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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